Plasma iperimmune per salvare i malati Covid-19: “Quando in Sardegna?”

Interrogazione in Regione dei Riformatori Sardi.

Utilizzare anche in Sardegna il plasma iperimmune per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Con un’interrogazione del capogruppo in Consiglio regionale e coordinatore regionale del partito dei Riformatori Sardi Aldo Salaris sollecita il presidente Christian Solinas e l’assessore alla Sanità Mario Nieddu ad intervenire sul tema.

Diversi studi hanno dimostrato che il plasma iperimmune può servire, in emergenza, per trattare i malati Covid-19. Una terapia che si fonda su un principio semplice: nel sangue delle persone guarite sono presenti degli anticorpi che, se prelevati e successivamente iniettati nei pazienti malati, potrebbero aiutare a superare il Covid-19.

In Sardegna alcuni centri trasfusionali hanno da subito mostrato interesse per la partecipazione ad un eventuale programma di sperimentazione e sarebbero in grado, con pochissimi accorgimenti, di procedere alla raccolta del plasma iperimmune da inviare poi in tutta l’Isola. “Oggi è di primaria importanza dare supporto alle strutture mediche dell’Isola, considerata la gravissima emergenza sanitaria che ha colpito pesantemente il sistema sanitario regionale. I numeri salgono giorno dopo giorno e si sfiorano, al momento, i 20.000 pazienti attualmente positivi”, il capogruppo in Consiglio regionale e coordinatore regionale del partito dei Riformatori Sardi Aldo Salaris.

“Come gruppo dei Riformatori Sardi in consiglio regionale chiediamo se sia stata valutata la possibilità di far partire un progetto che possa favorire le strutture sanitarie al prelievo di plasma iperimmune da destinare a chi ne abbia necessità. Si arriverebbe, come documentato in altre regioni italiane, ad una minore mortalità e minore durata del ricovero dei pazienti affetti da Covid-19″, conclude Salaris.

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