La denuncia per un annuncio ritenuto sessista a Sassari sui social.
Polemiche a Sassari per un “annuncio sessista”. Il sessismo è ancora una triste realtà in Italia e le violazioni sul rispetto dell’uguaglianza tra i sessi, nonostante le leggi, sono quotidiane. Una di queste è avvenuta a Sassari, che come altrove nel nostro Paese, il mondo del lavoro fa ancora discriminazione di genere, anche se la normative la proibiscono.
Dunque capita, purtroppo, che alcune persone non vengano assunte perché appartenenti a un sesso piuttosto che un altro, o che addirittura gli annunci, nonostante sia illegale, chiedano esplicitamente personale femminile o maschile ai fini dell’assunzione. Così è capitato ad un giovane di Sassari, che, cercando lavoro come addetto alle pulizie, si è trovato dinanzi ad un ”annuncio sessista” su un noto portale. Quest’ultimo indica nelle inserzioni la normativa antisessismo, con la dicitura: “il presente annuncio è rivolto a entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91”.
Lo ha denunciato sul gruppo “Segnala a Sassari” e si tratta senza dubbio di un annuncio sessista ”al contrario“, poiché queste discriminazioni solitamente accadono alle donne quando sono in procinto di cercare un impiego. Il giovane ha pubblicato una lettera agli amministratori del sito, raccontando la vicenda e scatenando una serie di commenti indignati.
“L’annuncio che apro riguarda un offerta di lavoro dedicata e mirata solo a personale femminile ( tipico esempio lampante di annuncio discriminatorio e sessista) nell’ambito delle pulizie e, avendo avuto un po di esperienza nel settore decido di candidarmi sia inviando il mio curriculum, sia contattando l’insertrice dell’annuncio stesso con la speranza e il.pensiero che l’insertrice abbia formulato male l’annuncio rivolgendosi solo al sesso femminile. Vengo richiamato telefonicamente dall’insertrice che telefonicamente mi dice e mi spiega che per lavorare nelle pulizie e nei condomini, la clientela preferisce vedere lavorare personale femminile in quanto più pulito e più adatto alle mansioni di pulizia rispetto ad un uomo e a candidati maschili”.
Così il giovane si è giustamente sfogato con gli amministratori della pagina social chiedendosi: “Siamo ancora convinti che le pulizie le facciano bene solo le donne e che noi maschietti veniamo a priori visti come incapaci in questo ruolo e quindi indirettamente zozzoni? Chi stabilisce che un sesso rispetto a un altro in questo caso per le pulizie, sia meglio una donna rispetto un uomo?”.
Il web si è diviso sulla recensione.
Molte persone hanno preso le parti del giovane sassarese, ritenendo che l’Italia sia un po’ troppo indietro e che le discriminazioni di genere nel mondo del lavoro sono triste realtà. Alcuni di loro hanno sfatato gli stereotipi di genere. “Le scale del mio palazzo sono finalmente pulite, così come l’ascensore, i vetri delle finestre e del portone d’ingresso, da quando, dopo circa 50 anni, è un uomo ad occuparsene. Aggiungo inoltre che è puntuale, discreto e silenzioso. Non mi sembra vero”, ha detto Patrizia.
“Sono titolare di impresa di pulizie qualcuno ha detto bene uomini tanto bravi più di donne”, ha scritto una residente riportando la sua testimonianza. Mentre altre persone hanno esposto un po’ le loro impressioni su un ambiente lavorativo un po’ settario a Sassari e ancora troppo segregato per genere. “Non ho mai visto spazzine donne a Sassari, mentre in altre città ci sono”.
Ma altre persone si sono schierati contro il giovane, ritenendo che il titolare di un’impresa è libero di scegliere il personale che ritiene più idoneo. Sotto il post si è scatenata anche la fiera degli stereotipi di genere, che ritengono le donne o gli uomini meno adatti per certi lavori. “Penso che un uomo sia una figura molto più idonea per fare pulizie – dice Valentina – è più forte, spesso più alto, ha più energia e non va in maternità ed allattamento e spesso più disponibile perché i figli sono a casa con la moglie. Dovrebbero esserci più candidati. Ci sono donne che non vogliono viste. Però a casa propria ognuno può decidere di avere chi vuole, io per esempio non accetto nessuno che fuma eppure non è discriminare”. Ma fortunatamente sono poche voci, contro chi ritiene che forse a Sassari, e più in generale in Italia, c’è un problema.