L’aggiornamento sulla situazione coronavirus a Sassari.
Il coronavirus non è morto. Anzi. Lo ribadisce il sindaco di Sassari, Nanni Campus, che ha rivelato come la situazione in città stia via via diventando pesante.
“I primi di aprile, in pieno lockdown, avevamo 138 positivi, poi 110 a metà mese e a fine mese 90 – ha affermato il primo cittadino -. Ieri abbiamo raggiunto i 145 positivi domiciliari cui si aggiungono i 68 del centro di accoglienza per migranti Pagi. Dunque 213, che comprendono 23 ricoverati. Numeri che devono far aumentare l’attenzione e la difesa collettiva”.
Su 740 tamponi effettuati, ieri sono stati accertati 101 positivi. Di questi 78 a Sassari e 23 nel resto della provincia. Il 21 agosto, invece, su 348 tamponi solo 27 positivi, di cui 26 dalla provincia e 1 a Sassari.
“Quanto temuto si sta ripresentando. Ed è impensabile sperare in miglioramento se non si fa niente. Occorre una maggiore responsabilità personale – ha proseguito Campus -. Ogni giorno, mattina e sera ricevo comunicazioni dal professor Terragni, direttore della rianimazione dell’Aou, e dal professor Badudieri, responsabile del reparto di malattie infettive“.
Attualmente in malattie infettive sono presenti 40 posti letto disponibili e con 44 ricoverati. Vale a dire che 4 pazienti sono stati sistemati in letti di appoggio. A questi si aggiungono i 24 ricoverati in pneumologia, 6 in clinica medica, e 6 al policlinico. Non tutti i degenti sono di Sassari, ma i numeri sono impressionanti. Su tutti i numeri della terapia intensiva che hanno rivelato come su 14 posti letto disponibili ora sono occupati 13 da pazienti covid e 3 potrebbero entrare in rianimazione perché nelle ultime ore hanno gravi problemi di respirazione.
L’aumento dei contagi impedisce di espletare la normale attività chirurgica. Questo perché il personale medico è impegnato per tenere in vita i pazienti nella terapia intensiva e privando il territorio di assistenza specialistica.
Il primo cittadino nelle scorse settimane aveva fermato la musica dalle 22 per dare un segnale alla città. Avvisaglia che non è stata recepita, confermata dal fatto che anche l’età delle persone in terapia intensiva è sceso.
“Se individuate qualcuno senza mascherina chiamate la polizia. E se venite contagiati, denunciate – ha rimarcato il sindaco -. Ora ci aspettiamo qualcosa di forte dal governo, che spesso non ha paura di spendere. Qualche scienziato disse che non servivano mascherine perché il governo non poteva fornirle economicamente. Oggi abbiamo capito che sono fondamentali. Nei bus sta avvenendo lo stesso. Tutti stanno attaccati ma è fondamentale difendersi tenendo la mascherina“.
In un mese i contagi da coronavirus sono triplicati, e con essa le possibilità di contagio. La polizia locale ha comminato meno infrazioni nei locali, ma anche le chiusure dei locali si sono rivelate insufficienti. Il primo cittadino dal canto suo si dice contrario alla chiusura, rimarcando il deterrente che è l’utilizzo della mascherina e il rispetto del distanziamento sociale.
L’unica nota positiva giunge da Casa Serena dove, su 98 presenti, non è stato accertato nessun nuovo caso di positività. Chiudendo la struttura, infatti, si è impedito la possibilità di nuovi focolai.