I nuovi dettagli sul pranzo di Sardara.
E siamo a tre. Tre dei commensali dell’ormai stranoto pranzo in quel di Sardara, hanno ammesso di aver partecipato al banchetto: per ultimo, lo ha fatto oggi pomeriggio il dirigente del Psd’az per il Nord Sardegna Bastianino Sanna Spanu.
Spanu pubblica nel suo profilo Facebook un documento del locale a Sardara nel quale si è tenuto il banchetto, dal quale si evince la sua partecipazione. Senza nascondere neanche dati sensibili, come il suo indirizzo.
Lo fa, a distanza di diversi giorni dal fantomatico pranzo con “pare” annessa fuga dei partecipanti all’arrivo della Guardia di Finanza, probabilmente perché incalzato non solo dalle chat private nelle quali in questi giorni sono circolati i nomi dei 40 partecipanti al convivio, ma anche dalle testate giornalistiche che oggi pubblicano il suo nome.
Conferma, dunque, Spanu. E adesso? Che gli succederà? Quali saranno i provvedimenti che Solinas prenderà nei suoi confronti, come annunciato dal presidente della Regione giorni fa e che sarebbero stati presi nei confronti di tutti coloro che lì a Sardara si sono ritrovati ed hanno pranzato.
O meglio, lo avrebbero fatto sino al digestivo, se qualcuno non li avesse segnalati alle fiamme gialle.
Le conseguenze non sono solo quelle di una brutta figura pubblica, anche perché gli altri due nomi venuti a galla non sono da poco: Antonio Casula, comandante del Corpo Forestale e Cristiano Erriu, ex assessore regionale agli Enti locali nella giunta di Francesco Pigliaru. Perché di fatto la vicenda tiene banco in Consiglio regionale, bloccandone i lavori da parte dell’opposizione che chiede chiarimenti sui partecipanti e sul motivo del convivio.
Peraltro questa mattina Casula è stato interrogato in Procura dal sostituto procuratore Gian Giacomo Pilia al quale sono state affidate le indagini sul “caso Sardara”, come persona informata sui fatti .
Spanu promette pubblicamente denunce per coloro che in qualche modo lo hanno diffamato. Anche a mezzo stampa. Noi lo abbiamo contattato per avere una sua dichiarazione sulla vicenda e ha risposto che non vuole rilasciare dichiarazioni pubbliche.