La situazione delle prenotazioni turistiche.
“Un danno d’immagine per l’Italia e, ovviamente, anche per la Sardegna”. Con queste parole Paolo Manca, presidente della Federalberghi, commenta le ripercussioni del coronavirus sul settore turistico del Nord Sardegna.
Da Sassari alla Gallura lo scenario è drammatico e si riflette inevitabilmente sulla Pasqua che sarà il prossimo 12 aprile. “Purtroppo a marzo e ad aprile sono state cancellate il 70% delle prenotazioni. È un danno importante che si riflette anche sulla ristorazione e su un qualsiasi altro evento organizzato”, prosegue il presidente.
I dati parlano chiaro. Anche la stagione estiva risentirà degli effetti derivati da questa situazione. “Di solito le prenotazioni per la stagione arrivano in questo periodo. Circa il 50% di queste vengono fatte in Gallura. Ad oggi c’è un blocco totale che obbligherà molte attività a posticipare l’apertura. Uno scenario pessimo”.
La stima parla che aprirà una struttura su due. Non è solo un problema di natura sanitaria: un turista rischia di non godersi il viaggio perché tantissimi eventi sono stati posticipati. E il rischio è quello di passare il soggiorno in quarantena.
Nel frattempo, si sta già lavorando per tutelare sia le attività che i lavoratori. “È impensabile che la Regione abbandoni tutti al proprio destino. Stiamo cercando di far in modo che tutte le strutture abbiano la possibilità di aprire. Non appena sarà finito questo periodo di emergenza, noi siamo comunque pronti ad accogliere tutti e lavorare come sempre“, conclude.