La preoccupazione dei sindacati della sanità di Sassari.
C’è grande preoccupazione tra i sindacati della sanità di Sassari. La dirigenza Anaao Assomed, Aaroi-Emac, Anpo-Ascoti-Fials, Cigl medici e Fassid-Simet, hanno espresso le loro perplessità riguardo la realizzazione di un progetto volto ad ottimizzare la gestione dei pazienti del Dipartimento Medico ricoverati nei letti d’appoggio.
Secondo i sindacati, la dislocazione dei pazienti ricoverati per motivi urgenti in reparti d’appoggio non tiene conto di una serie di variabili che pongono in primo luogo i pazienti in situazione di rischio, e il personale sanitario, medici ed infermieri, in condizioni di non poter operare al meglio. In sintesi, i ricoveri fuori reparto espongono al prolungamento della degenza, l’aumento della mortalità, nonché un maggior numero di chiamate del sistema di soccorso intra-ospedaliero, ed il ritardo della chirurgia di elezione.
La gestione infermieristica nei reparti in appoggio, dunque, non potrà essere la stessa rispetto a quella prestata dal personale formato nei reparti specialistici dedicati. Questo poiché l’infermiere dedicato e formato in reparto di medicina interna o d’urgenza ha competenze differenti rispetto all’infermiere operante in reparto di ortopedia o in altro reparto chirurgico. Il numero di medici, limitato in tutti i reparti coinvolti porterebbe, altresì, ad un aumento dei turni già gravosi, con sottrazione di risorse umane dai medesimi reparti già in sofferenza con riduzione dei servizi offerti messi ulteriormente in sofferenza dalla recente epidemia di covid-19.
Medici di base ed emergenza coronavirus, l’impegno della Conferenza sanitaria di Sassari
“Sassari ha un ruolo chiave nella sanità del nord Sardegna. Abbiamo l’ospedale paralizzato da mesi e vi sono esigenze alla quale non possiamo dare risposte – ha affermato Franco Piredda della Uil medici -. C’è un grosso problema di posti letto soprattutto nella terapia intensiva, ma dobbiamo tenere conto che se dobbiamo occuparci dei pazienti covid, vi sono anche quelli oncologici che meritano attenzione per la conclusione delle cure. Vogliamo il nostro hub centrale, ma tutto ciò deve passare per una riorganizzazione territoriale“.
Il progetto che formalizza il ricorso a prassi che andrebbero fortemente limitate, al contrario aggiungono un ulteriore aggravio del sistema dell’emergenza medica intraospedaliera. Compresa quella del plesso di San Pietro, a carico del personale intensivo già vessato dalla gestione dei casi Covid-19 critici del centro-nord Sardegna.
In sintesi le organizzazioni sindacali sanitarie ritengono le soluzioni proposte alla scarsità dei posti letto per acuti nei reparti internistici non solo non consona, ma addirittura peggiorativa, della situazione già precaria nella quale medici e operatori sanitari si trovano ad operare. Da qui l’auspicio di una riforma strutturale, attraverso i dovuti passaggi istituzionali anche presso la Regione, che possa rendere i servizi dei reparti dell’Aou funzionali e confacenti alle richieste di salute. Non solo, dunque, alla strutturazione dello stato di precarietà nella quale da troppo tempo si trovano ad operare.