L’appello di Luigi a Sassari.
Luigi era un 60enne attivo e dinamico. Ogni giorno amava fare una passeggiata nel centro storico di Sassari, dove profittava del tempo libero per incontrare i propri amici. Questo fino a febbraio quando, a causa di un malore, è stato ricoverato e operato d’urgenza al cuore. La visita di controllo, che sarebbe dovuta avvenire il mese successivo, è stata rimandata a causa dell’emergenza coronavirus. Da allora, la Assl non lo ha più contattato.
“Sono stato operato a metà febbraio in seguito ad un malore. La mia situazione è abbastanza seria e sono stato malissimo – afferma l’uomo -. Avrei dovuto effettuare la visita di controllo a marzo, invece mi hanno contattato per dirmi che era stata rimandata a data da destinarsi. Sono trascorsi 5 mesi e ancora non ho ricevuto nessuna chiamata. Vivo nell’incubo che mi possa accadere qualcosa e perciò non sto uscendo. Come me ce ne sono tanti altri. Mi appello a chi di competenza affinché si intervenga per tutelare il diritto alla salute”.
Il davanzale della finestra tutto ricoperto di guano, brutta scena in ospedale
Quello attuale, non è certamente un periodo florido per la sanità sassarese. L’ultimo caso, in ordine di tempo, ha riguardato la stecca bianca dell’Aou dove, la figlia di un paziente in dimissione, ha trovato il padre in maglietta e senza mutande. Ciò di pari passo con il degrado all’esterno della struttura dove il guano ha riempito interamente le finestre della pneumologia.
La disperazione dei parenti in attesa al pronto soccorso di Sassari
Proseguono, inoltre, le lamentele di coloro che hanno congiunti all’interno del pronto soccorso. A causa delle restrizioni per il contenimento del Covid, taluni sono costretti ad aspettare di avere notizie all’esterno con attese di oltre 12 ore.