Dall’Università di Sassari un progetto che sfrutta i satelliti per l’agricoltura della Sardegna

Il progetto Nicolaus per l’agricoltura di precisione.

Arriva dallo spazio un aiuto per la terra: il progetto Nicolaus schiera satelliti e sensori al servizio dell’agricoltura. L’obiettivo è migliorare le produzioni, incrementare la sostenibilità ambientale e mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

Nicolaus – ossia Networked Intelligent Computing with Observation sateLlites for precision Agriculture Unified Sensing – rientra nel programma aerospazio, è stato finanziato da Sardegna Ricerche con 1.250.479,61 euro di fondi, per realizzare una piattaforma capace di far fruttare i big data nelle campagne sarde.

“È possibile e necessario innovare anche i settori che sembrano più legati al passato. Il progetto Nicolaus ne è un esempio: lavoriamo per un’agricoltura 4.0, per avere produzioni di eccellenza ma allo stesso tempo attente all’ambiente e alle risorse”, ha evidenziato Maria Assunta Serra, direttore generale di Sardegna Ricerche.

Il progetto – guidato dall’azienda capofila Abinsula con l’Università di Sassari, dipartimento di Agraria e il CRS4 – parte dai dati raccolti dai satelliti del programma europeo Copernicus. Questi ultimi, opportunamente elaborati, sono capaci di restituire oltre 150 indicatori agronomici come fertilità del suolo, vigore della coltura, quantità di clorofilla, stress idrico, presenza di acqua o di sostanze inquinanti in un campo. Una volta ottenute, queste informazioni vengono integrate con quelle che arrivano da una serie di sensori installati tra i filari e da precise mappe meteorologiche, per poter programmare lavorazioni agricole su misura.

Analizzando nel dettaglio le necessità di un appezzamento sarà possibile, ad esempio, limitare irrigazione e fertilizzanti alle sole porzioni di terreno che ne hanno realmente bisogno, riducendo l’uso di acqua e di trattamenti a beneficio sia delle coltivazioni che dell’ambiente. Dall’analisi delle mappe di Nicolaus, sarà anche possibile indirizzare il bestiame verso il pascolo più ricco di biomassa o decidere di spostare la potatura, la semina o i trattamenti contro la peronospora in momenti dell’anno diversi da quelli tradizionali, intercettando i cambiamenti climatici e arginandone così le ricadute sulle produzioni agricole.

Il progetto guarda soprattutto alla figura dell’agronomo che potrà avere accesso diretto alla piattaforma per affiancare le aziende agricole.

Nicolaus punta al futuro e tiene gli occhi aperti su nuove applicazioni e tecnologie in evoluzione. In un futuro non lontano, non sono esclusi i voli dei droni sulle campagne sarde per raccogliere elementi ancora più dettagliati da integrare con i dati della piattaforma o le passeggiate dei rover tra i solchi che, oltre a scattare foto a foglie o alla canopy di colture orticole per documentarne lo stato di salute, potrebbero intervenire con trattamenti agricoli automatizzati.

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