Il sindaco di Sassari Nanni Campus.
Della Ztl rimarca “l’assurdità” di come era stata impostata e sottolinea come la sua sarà persino “più estesa”, ma concentrata “nella città murata dove effettivamente c’è necessità, dove le strade sono strette, non ci sono i marciapiedi e bisogna tutelare i residenti che ci vivono”.
È orgoglioso di aver restituito a Sassari, in pochi mesi, “un’immagine più vivace” riportando “l’entusiasmo di goderci la nostra città”. Ma le sfide più importanti che lo vedranno impegnato in prima linea in questo 2020, e sulle quali mette già l’ipoteca, per il sindaco Nanni Campus sono altre.
La prima ha il nome del Centro intermodale, un progetto che risale alla fine degli anni Novanta e dall’allora praticamente fermo. “Il mio obiettivo è riuscire a smuovere questo moloch – spiega Campus – così come lo stiamo modificando, costruito di spalla alla città murata. Noi lo vediamo come il vero cuore su cui far rinascere il centro storico. In particolare quella parte più delicata, più fragile a ridosso della stazione. Portiamo lì l’arrivo dei pullman, facciamo arrivare il trenino: il vero senso di un Centro intermodale”.
Ma la seconda sfida del primocittadino è forse ancora più ambiziosa. Ovvero, ampliare l’attuale rete della metrotranvia con i collegamenti verso Alghero e verso i litorali, cioè Sorso. “Anche questa per me è una priorità. Come per il Centro intermodale sto parlando di un’opera che non vedrà luce nel 2020 – precisa Campus -, ma che io voglio cantierare, voglio fare le gare, voglio chiudere le procedure amministrative, come quando avevo lasciato in dote tre parcheggi interrati alla città e che poi non sono riuscito ad inaugurare”.
E qui arriva il terzo desiderata di Campus: rimettere in moto la macchina amministrativa comunale. “La situazione d’inefficienza che ho trovato è tale, che ho dovuto aspettato tre mesi per avere la disponibilità di dei cartelli banalissimi. Su 12 dirigenti di cui è dotato il Comune ne mancano 5. Un disastro”. E quindi? “Sono partito subito con i 5 concorsi per dirigente per coprire quei posti. E poi ho disposto l’investimento in hardware e software. Dal 2002 non si è speso più un euro per l’aggiornamento tecnologico ed eravamo al paradosso che non si potevano nemmeno fare le gare in queste condizioni. Il vecchio sindaco mi ha detto: ti ho lasciato un’eredità di milioni di euro. Ma solo perchè non era riuscito nemmeno a fare le gare”.