Infiamma la protesta dei migranti nel Centro di accoglienza di Sassari, presidio delle forze dell’ordine per tutta la notte

La protesta dei migranti a Sassari.

Prosegue la protesta all’esterno del Centro di accoglienza per migranti a Sassari. Sul posto, da questo pomeriggio, gli agenti della polizia di Stato, in tenuta anti-sommossa, stanno cercando di contenere la ribellione. Nella struttura, pochi giorni fa, erano state accertate 57 positività al coronavirus.

Numerosi extracomunitari, senza mascherina, sono scappati dal Centro recandosi nelle vie adiacenti. Altri, non riuscendo, si sono arrampicati nel parapetto e hanno usato alcuni cassonetti dell’immondizia come scudo contro gli agenti della polizia di Stato e polizia locale, che sono stati pesantemente insultati.

Migranti cercano di scappare dal Centro di accoglienza di Sassari, attimi di tensione con la polizia

Il presidio della polizia di Stato prosegue e potrebbe andare avanti per tutta la notte. Nonostante i tentativi di instaurare un dialogo con gli immigrati, numerosi sono stati gli insulti all’indirizzo degli agenti. Diversi migranti, inoltre, presi dalla rabbia hanno contrattaccato alcuni passanti accusandoli di razzismo. Un clima di grande tensione destinato a protrarsi con il passare delle ore. La protesta, inoltre, ha rallentato il traffico in direzione Porto Torres e Alghero.

Non si sono fatte attendere le reazioni politiche. Il primo a prendere la parola è stato il consigliere comunale del gruppo misto, Daniele Deiana. “La situazione è ingestibile, e la maggior parte dei migranti che protestano è senza mascherina nonostante siano positivi. Tutto questo è frutto di un buonissimo falso e ipocrita, non è integrazione“, ha commentato.

Alle parole si è allineato anche il deputato di Fratelli d’Italia, Salvatore Sasso Deidda: “E’ sconvolgente quello che sta accadendo a Sassari in queste ore. Esprimo la mia solidarietà alle forze dell’ordine, e mi chiedo se è possibile che questo Governo continui ad ignorare l’emergenza migranti e costringa gli italiani a subire restrizioni. Chiediamo l’espulsione immediata di chi crea disordini e chi non rispetta le nostre leggi. La pazienza è finita”.

Nei giorni scorsi, il centro è diventato un focolaio di positività al coronavirus. I tamponi effettuati dall’Ats avevano accertato il contagio di 57 persone, di cui 55 migranti e 2 operatori. Fatto che accresce la preoccupazione, tra le forze dell’ordine, per la possibile estensione del focolaio visto che, la maggior parte dei manifestanti, ha sfogato la propria rabbia senza alcun dispositivo di protezione.

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