Una bara e dei ceri cimiteriali nella protesta contro il Green pass davanti al tribunale di Sassari

Manifestazione davanti al tribunale di Sassari contro il Green Pass.

Davanti al tribunale di Sassari, questa mattina, per contestare il Green pass. Una cinquantina circa i presenti, di tutte le categorie professionali- riunitisi avendo per sfondo una bara e dei ceri da cimiteriali – della manifestazione indetta da Sassari Resistenza. Sul banco degli imputati le presunte “misure liberticide” del governo e la supposta inerzia della magistratura che non interviene contro quella che viene ritenuta una deriva dittatoriale col suo “tradimento della Costituzione.”

Diverse le testimonianze degli speaker- avvocati e studenti- che hanno motivato la loro contrarietà agli strumenti trovati dall’esecutivo per contrastare l’epidemia. A focalizzare l’attenzione è stato l’intervento di Fabio Madau, docente di musica del liceo Azuni, che ha riferito un episodio avvenuto ieri nel corso della lezione. Secondo quanto riferisce il professore, il Green pass sarebbe scaduto un’ora prima della fine della docenza. A questo punto, il dirigente dell’istituto avrebbe chiamato la polizia locale: “Sono venuti in tre”, afferma Madau, “e, devo dire, molto pacatamente, hanno provato a convincermi ad andarmene.”

Il professore si sarebbe rifiutato e, sempre secondo Madau, gli agenti se ne sarebbero andati. “Io ho continuato a insegnare perché c’era ancora un’ora di servizio da svolgere.” Madau punta il dito contro la scuola: “Questo gesto di incutere timore – sostiene il professore – con la burocrazia mi ha fatto del male. Non pensavo che la scuola avesse un atteggiamento così arido, una scuola che dovrebbe essere accogliente.” Madau afferma poi: “Il dirigente ha ottemperato a quello che prevede la legge. Su questo non ci piove. Ma qual è la prospettiva verso cui stiamo andando? Questo mi preoccupa tantissimo.” Da parte sua il dirigente dell’Azuni, contattato per telefono, preferisce non commentare.