La rabbia dei commercianti di Sassari: “Il centro è abbandonato”

Capodanno Sassari

La rabbia dei commercianti di Sassari.

Dal centro storico alla periferia, i commercianti sono d’accordo sul fatto che per le festività di Natale, a Sassari, si poteva fare di più. E meglio. In tanti sperano in un colpo di coda dell’ultimo minuto, ma le possibilità sono minime. Anzi, nulle. Visto che il calendario di eventi è stato programmato anzitempo, senza dialogo tra le parti.

Il centro storico abbandonato.

A puntare il dito contro l’abbandono del centro storico è Roberto Spanu, titolare del Rogi’s di corso Margherita di Savoia: “Ci vuole organizzazione e sicurezza, visto che la gente ha paura di uscire. La mancanza di eventi lascia spazio al degrado. Nel centro storico non si organizza quasi nulla e la sera diventa terra di nessuno. Si preferisce stare in casa anziché uscire a fare acquisti. Oppure si va a Predda Niedda, perché lì ci si sente più sicuri. Siamo l’unica città in cui il cuore della città non è in mano ai propri cittadini. Una vergogna“.

La richiesta di una svolta.

Anche Tonino Cau, titolare del Il Fornaio Bakery di viale Sicilia, dice la sua. Auspica un maggior coinvolgimento da parte dell’amministrazione e spera che qualcosa si smuova dal Governo nazionale. “Il centro è abbandonato perché non c’è interesse e organizzazione dal Comune. Il problema però è molto più ampio. Servirebbe una svolta dallo Stato per aiutare le piccole, medie e grandi imprese. I locali del centro dovrebbero volare ogni giorno e non soffrire ogni fine mese“.

La necessità di leggerezza.

“Per le feste di Natale ci aspettavamo che l’amministrazione comunale facesse vivere alla città momenti di leggerezza, invece nulla – tuona Gigliola Delogu, titolare di un’agenzia al corso Vittorio Emanuele -. Sassari è abbandonata da tempo, non certo da ora. Ma dobbiamo guardare al presente. Non c’è stato nessun confronto con l’amministrazione e di risposte nemmeno l’ombra. A mio parere si potevano fare tante cose. Penso alle bancarelle di artigianato lungo il Corso o in piazza Castello e piazza d’Italia, oltre ai giochi e magari in sottofondo le note della banda musicale. Invece è sparita anche la pista di pattinaggio. Siamo anche pressati dai vigili, che sono inflessibili. Spero che si smuova qualcosa in questi giorni, magari con un’assemblea straordinaria che coinvolga tutti. Dicono che non ci sono soldi, ma per Albano si sono trovati”.

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