Riabilitazione degli uomini violenti, anche a Sassari i fondi per i centri

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L’impegno della Regione contro la violenza di genere e i fondi a Sassari.

Anche a Sassari i finanziamenti contro la violenza di genere. Dopo l’aumento dei femminicidi in Sardegna, con un incremento di 200% di casi nel 2024 e ben sette donne uccise nell’Isola da gennaio a novembre, dalla Regione arrivano i fondi per i centri di riabilitazione rivolti agli uomini autori di violenza (CUAV).

Queste strutture sono molto importanti per prevenire femminicidi e violenze di genere, poiché i soli centri antiviolenza e le pene detentive non bastano per sconfiggere gli abusi e la matrice culturale da cui derivano. Su proposta dell’assessore dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, Armando Bartolazzi, la Giunta ha stanziato in tutto 150 mila euro a valere sulla Programmazione 2024.

A Sassari andranno 50.000 euro per il CAM Sardegna, ovvero al Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti Sardegna. Stessa ripartizione dei fondi sono andati al CIPM Sardegna a Cagliari e al Centro GAME a Cagliari. La Regione nel 2024 si è impegnata anche per i centri antiviolenza, per l’ascolto e la tutela delle vittime. Lo scorso ottobre la giunta regionale, su proposta dell’assessore Bartolazzi, ha assegnato 240.000 euro per potenziare il sistema di accoglienza in emergenza delle donne vittime di violenza, distribuendo 20.000 euro a ciascuno dei 12 centri antiviolenza presenti in Sardegna.

In Italia, i centri di ascolto per uomini maltrattanti sono stati istituiti principalmente a partire dagli anni 2000, sull’onda della crescente attenzione verso la violenza di genere e la necessità di intervenire anche sugli autori di violenza. Il primo centro di questo tipo in Italia è stato il CAM (Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti), fondato a Firenze nel 2009. ll Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti Sardegna è stato costituito il 20 maggio del 2014. Grazie ad essi tantissimi uomini sono riusciti a mettersi in discussione, responsabilizzarsi e cambiare, riuscendo finalmente a condannare la violenza contro le donne e la cultura che la genera.

Le donne uccise nel 2024 in Sardegna.

Da gennaio fino al 22 novembre del 2024 sono 91 i casi di femminicidio in Italia. Più della metà degli assassini sono mariti, conviventi, ex e fidanzati. Secondo “Non una di meno” 43 donne sono state uccise dal marito, il partner, il convivente. In 12 casi, a compiere il gesto è stato l’ex partner (in tutto 55). La Sardegna, con sette casi, è la nona regione in Italia per donne uccise, tutte in ambito famigliare, di cui tre di esse uccise dal marito/partner.

Di questi 91 casi accertati di femminicidio, sette sono avvenuti nell’Isola. Le vittime nel 2024 sono Francesca Deidda (Cagliari), uccisa dal marito forse per un movente economico; Giusy Massetti, uccisa a Nuoro dal marito assieme alla figlia Martina Gleboni, il figlio Francesco, il vicino e la suocera Esterina Maria Riccardi per motivi forse economici. Ignazia Tumatis è stata assassinata dal marito a Cagliari per un movente di gelosia; Maria Atzeni, Maria Dolores Cannas sono state uccise dai loro figli maschi in seguito a una lite.


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