Le restrizioni previste per la Sardegna dal nuovo Dpcm.
La Sardegna è tra le regioni a rischio moderato. Le restrizioni che saranno previste nel nuovo Dpcm, che avrà la firma domani del premier Giuseppe Conte, almeno secondo quanto anticipato, riguarderanno tutta Italia compresa la Sardegna, per la quale non è prevista una zona rossa. Le restrizioni riguarderanno il coprifuoco, la didattica a distanza al 100%, i centri commerciali chiusi nel week-end e la riduzione della capienza dei mezzi pubblici al 50%, lo stop a mostre e musei.
Il coprifuoco scatterà la sera in tutta Italia, ma la nazione sarà divisa in 3 fasce che corrispondono ad altrettanti scenari di rischio individuati con criteri “scientifici e oggettivi” approvati dall’Istituto superiore di Sanità. Ovvero più è alta la diffusione del virus, e maggiore è il pericolo di collasso del sistema sanitario cui seguiranno ulteriori restrizioni.
Tra le misure restrittive ci saranno 7 interventi che riguarderanno tutta Italia. La chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali, ad eccezione delle attività essenziali presenti all’interno quali le farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabacchi e edicole. Chiuse anche le attività di scommesse e giochi ovunque siano collocati, incluse le slot-machine. Stesso discorso per i musei e le mostre.
Ridotta anche la capacità di riempimento di bus e metropolitane del traporto pubblico locale con la capienza che passa dall’80% al 50%. Prevista anche la didattica a distanza al 100% per le scuole di secondo grado, dunque per le superiori. Scuole dell’infanzia, elementari e medie continueranno invece ad essere in presenza, salvo che si trovino nelle aree in cui scatteranno ulteriori limitazioni a causa di un livello di rischio più alto.
Gli ultimi provvedimenti, infine, riguardano il limite agli spostamenti da e per quelle regioni che hanno elevati coefficienti di rischio, che potrà essere derogato solo per comprovate esigenze lavorative, di studio, salute e necessità. Confermato anche il coprifuoco che sarà dalle 22 alle 5 del mattino. Niente “lockdown generazionale”, invece, che prevedeva l’obbligo per gli over 70 di restare a casa.