I sindaci e i rappresentanti del territorio insieme a Sassari per il Pnrr e il futuro del Nord Ovest

Si è svolto stamattina a Sassari, a Palazzo Ducale, l’incontro tra le forze del nord-Sardegna e i sindaci della Rete metropolitana per discutere del Pnrr.

Tutti uniti per il Pnrr. Dal Nord-Ovest della Sardegna uno slancio univoco, testimoniato oggi a Sassari nella cornice di Palazzo Ducale, da parte delle forze del capo di sopra dell’isola per partecipare al processo decisionale degli investimenti del piano nazionale di ripresa e resilienza.

Un’occasione irripetibile, quella dei fondi europei del Next Generation Eu che, per quanto riguarda il fronte sardo, sembra percorrere un binario ignoto, se non morto. Dal vicolo cieco si esce con una “chiamata alle armi” collettiva, come sintetizza in apertura di seduta il padrone di casa Nanni Campus, sindaco di Sassari e presidente della Rete metropolitana, e la sintonia negli obiettivi comuni. Un primo strumento lo offre il Tips, e i suoi 16 attori, sindacali, industriali, produttivi: il tavolo istituzioni parti sociali per lo sviluppo economico e sociale del Nord Ovest della Sardegna, presentato dal presidente di Coldiretti Battista Cualbu, mira al cuore del problema- la crisi decennale del sistema nel’isola- e propone soluzioni da realizzare con politiche e progettualità.

Individuati gli handicap, dalle infrastrutture al digitale ai trasporti, bisogna trovare una voce abbastanza forte da non essere soffocata dai player internazionali, veri convitati di pietra dell’incontro, che “dall’alto decidono per noi”, come afferma Valerio Scano, presidente del Consorzio industriale di Sassari. Si parla di multinazionali, in sostanza, la cui ombra sembra proiettarsi, in particolare, sulla transizione ecologica dell’isola, in accoppiata peraltro col dominus nazionale dell’energia, l’Enel. E proprio l’amministratore delegato dell’ente, Francesco Starace, appena due giorni fa, ha parlato di svolta green per la Sardegna, con l’abbandono delle fonti fossili, la chiusura delle centrali, e “scelte dolorose” da attuare. Per qualcuno un’entrata a gamba tesa, per altri un’occasione per insorgere con la propria visione. “Non aspettiamo che siano gli altri a risolvere i problemi per noi”, sottolinea Antonietta Mazzette, prorettrice dell’Ateneo sassarese per i rapporti col territorio, che poi individua nei giovani l’unica chiave possibile per il futuro: “Se non li formiamo e teniamo, possiamo chiudere”.

E di aperture, anche al dialogo con governo, regione e colossi industriali, parlano Massimo Mulas, sindaco di Porto Torres, e Mario Conoci, primo cittadino di Alghero, rimarcando che il confronto sarà possibile soltanto nell’unità politica di tutte le forze in causa. “Dobbiamo fare massa comune”, interviene ancora Campus. “Siamo la parte dell’isola che ha subito più insulti dalla politica e da i conquistadores, di ieri e oggi. Dobbiamo essere risarciti”, conclude il leader civico annunciando che dall’incontro di oggi nascerà un documento comune da presentare, il 26 luglio, agli esponenti politici del territorio in rapporto diretto con la catena di comando parlamentare, nazionale e regionale.   

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