Dopo sette mesi riaprono le sale cinematografiche anche a Sassari.
Dopo sette mesi riaprono i cinema. Anche Sassari riaccende i proiettori della multisala Cityplex con due spettacoli, alle 17 e alle 19.30, e quattro film. “Per noi non è una riapertura – commenta al telefono Alessandro Murtas, amministratore della Moderno srl – ma una nuova inaugurazione. Il mondo è cambiato e noi dobbiamo offrire servizi nuovi.” Una filosofia di fruizione, spiega Murtas, da rinnovare “allargando gli orari, aumentando le rassegne e le iniziative”. Il bilancio pandemico è pesante. “Dal marzo 2020 a oggi – fa i conti l’amministratore – abbiamo avuto il 10% del volume d’affari precedente”.
La ripartenza della multisala.
Per questo serve puntare su “un’esperienza sociale che deve prevalere anche su quella del film”, spiega Murtas annunciando novità a breve. Intanto si comincia ridando vita alla magia della settima arte e il pubblico sassarese accorre. “Sono emozionato – afferma uno spettatore -. Ero un habituè del cinema e mi è mancato tanto”.
“Finalmente si rinasce – aggiunge un altro – dal punto di vista culturale eravamo morti”. Tra le 65 persone entrate in sala al secondo appuntamento la maggior parte ha scelto “Nomadland”. “Perché ha vinto l’oscar e la regista è una donna”, giustifica la scelta una signora. Il film americano è tallonato, nei gusti dell’audience ritrovata, dall’ultima fatica di Woody Allen mentre l’horror “Il sacro male” trova il riscontro dei più giovani.
“L’agnello” infine, film sardo, è stato l’ultimo film programmato al Cityplex prima della chiusura, e ora ritorna: “Voglio sostenere i film isolani”, dichiara un medico che ha scelto di vedere la produzione diretta da Mario Piredda. Lei è una delle vaccinate presenti oggi al Moderno, insieme ad altri, tutti lavoratori in ambito sanitario. Stringenti le misure di sicurezza, dalla temperatura al gel al biglietto nominativo. “Dobbiamo conservare i nomi per 14 giorni”, riferisce il direttore del cinema, “come previsto dalla legge nel caso ci siano contagi”.
Proibite le mascherine di stoffa ma nel caso non se ne avesse un’altra, come è successo oggi, rimediano i dipendenti della struttura dando gratis una chirurgica. Intanto stanno per iniziare i film e ognuno affretta il passo. C’è il tempo per raccogliere una dichiarazione che ha accomunato tutti gli intervistati: “Né Netflix, né Prime, né altre piattaforme in streaming. Vogliamo il cinema”.