Riapre a Sassari il Padiglione Tavolara.
A Sassari, il Padiglione Tavolara, tra i più prestigiosi luoghi d’arte e di cultura, ha aperto le sue porte. Lo fa in maniera continuativa, con un rinnovato spazio espositivo dedicato al design e all’artigianato artistico e un altro di mostra mercato, sempre di artigianato. Progettato da Ubaldo Badas e in passato sede dell’Isola, oggi è destinato a ospitare il Museo regionale per l’artigianato e il design dedicato a Eugenio Tavolara, figura centrale per lo sviluppo delle risorse artigiane sarde del dopoguerra. La struttura, di proprietà della Regione Sardegna, riapre alla città e a tutto il territorio, dopo gli interventi di restauro e riqualificazione funzionale che ne sottolineano il notevole valore architettonico testimoniato dal recente riconoscimento di interesse culturale da parte del ministero della Cultura. Il sito non aveva una apertura duratura, ma soltanto eventi di pochi giorni, dall’ultima biennale datata 1997. Nel 2013 e nel 2018 fu inaugurato dalle giunte regionali del tempo, ma all’inaugurazione non seguì una reale apertura al pubblico.
Il percorso.
Era il 2005 quando la Giunta sarda ha previsto, nell’ambito dei musei regionali, la realizzazione del “Museo Tavolara dell’artigianato e del design” dedicato a Eugenio Tavolara nel Padiglione dell’artigianato ex I.S.O.L.A., istituito poi nel 2013. Appena insediata, la Giunta Campus ha inserito tra le sue priorità la restituzione di questo spazio all’intera comunità. Già nel gennaio 2020, dopo una serie di incontri istituzionali, il Comune ha firmato una formale lettera di intenti. Questo ha portato, nell’ottobre 2020, la Regione Sardegna a concedere in comodato d’uso gratuito all’amministrazione sassarese il Tavolara, conferendone la gestione per almeno 10 anni e la gestione a regime del museo per l’artigianato ed il design “E. Tavolara”, a seguito della completa realizzazione e allestimento dello stesso, per lo stesso periodo eventualmente prorogabile.
Nel processo di definizione del “Museo per l’artigianato e il design Eugenio Tavolara”, la cui attuazione risulta particolarmente complessa e articolata, il Comune assume un ruolo attivo nella gestione pro-tempore degli spazi espositivi, per renderli fruibili al pubblico in occasione di eventi e attività specifiche che vadano a rafforzare i legami identitari con il territorio e creino nuove sinergie con il contesto culturale esistente e opportunità di crescita e sviluppo. Per questo, alla fine del 2020 il Comune di Sassari ha espresso l’indirizzo di procedere alla stipula della convenzione tra lo stesso Ente e la Fondazione Nivola per la direzione scientifica, l’organizzazione dell’attività espositiva, la promozione di iniziative culturali nel Padiglione. Il padiglione ospiterà inoltre il “Salone delle Botteghe” uno spazio espositivo commerciale dedicato ai prodotti dell’artigianato sardo da allestire nei locali siti al piano terra che sarà allestito e curato da Confartigianato imprese Sassari.
Il museo è destinato ad accogliere anche importanti collezioni pubbliche attualmente non esposte quale la collezione storica Isola, nonché a svolgere una programmazione espositiva di respiro internazionale. La convezione biennale tra il Comune e la Fondazione Nivola prevede la realizzazione di mostre e eventi di artigianato, design e arte, con cadenza regolare nel salone principale del Padiglione Tavolara, l’organizzazione e realizzazione di eventi periodici quali, presentazione di prodotti artigianali, presentazione di oggetti di design, convegni e pubblicazioni sui temi collegati, seminari formativi, incontri e laboratori con artigiani, designer e esperti del settore. Il primo evento sarà il progetto espositivo “Faccio con la mente, Penso con le mani – Il nuovo design artigiano in Sardegna”, con la curatela di Giuliana Altea.
Anche attraverso la riapertura al pubblico del Padiglione, l’amministrazione comunale punta a “riacquistare il ruolo centrale che le spetta come Città della cultura e delle culture come fondamentale attrattore turistico” come fin dal suo insediamento ha sottolineato il sindaco Nanni Campus. Questo avverrà anche grazie alla promozione di una rete tra il Comune e i numerosi e qualificati attori istituzionali, pubblici e privati, impegnati nel campo della cultura e valorizzando in maniera accorta e intelligente il patrimonio del territorio. Infine il 17 novembre 2022 è stata sottoscritta la Convenzione di Finanziamento tra il Comune di Sassari e la Regione con la quale è disposto il trasferimento delle risorse finanziarie per il piano di gestione, il piano di comunicazione e l’allestimento del museo.
La “restituzione alla Città” del Padiglione Tavolara come luogo della cultura si inserisce in un percorso avviato dall’amministrazione Campus fin dal suo insediamento. L’idea è quella di riaprire (o aprire) luoghi di cui Sassari attende da tempo di riappropriarsi soltanto nel momento in cui ne sia definita anche la funzione, in modo da non rischiare di vederli richiusi poco dopo, come accaduto in passato proprio per il Padiglione. Così nel settembre 2021, il Nuovo Astra ha riaperto le sue porte, dopo 20 anni, con la concessione in comodato d’uso a due compagnie, la Compagnia Teatro Sassari e la Compagnia Teatro La Botte e il Cilindro, per favorire l’accesso alla cultura a un bacino di utenza il più ampio possibile, integrando le diverse realtà operanti nel territorio non solo comunale, ma anche regionale, nazionale e internazionale, al fine di promuovere, armonizzare, valorizzare, incrementare il patrimonio culturale, nonché lo sviluppo economico-sociale. È di pochi giorni fa l’inaugurazione della prima scuola civica di musica, dopo decenni di attesa, nella Palazzina Tomè, un gioiello architettonico che affaccia su piazza Azuni. E ora il Padiglione Tavolara. In questo progetto si inseriscono anche numerose piazze della città che, complice la pandemia, si sono dimostrate perfette come luoghi dove fare cultura.
Padiglione Eugenio Tavolara.
Immerso nei giardini pubblici di Sassari, il padiglione fu inaugurato nel 1956 come sede dell’Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigianale (Isola), che diffuse l’immagine di una terra creativa e genuina. Ospitò le prime mostre di manufatti curati da Tavolara, che lo resero famoso in tutto il mondo. Il complesso fu destinato ad accogliere successivamente il museo dell’artigianato e design, con la maggiore collezione “pubblica” di opere di Tavolara e quelle acquisite da Isola, formate da mirabili esemplari ceramici, ma anche cestini, gioielli, tessuti e altre produzioni locali di incredibile fattura. L’edificio si sviluppa su due piani.
La veste attuale, dopo gli interventi di riqualificazione conclusi nel 2013, concepita da Badas, nacque in modo da esaltare il senso di continuità fra interno ed esterno. Una scala con rilievi della Cavalcata sarda di Tavolara conduce allo spazio unico del piano superiore. All’esterno una lunga parete accompagna il visitatore tramite un percorso d’acqua nella vasca, mentre al centro è possibile ammirare una fontana impreziosita da rilievi in ceramica colorata, opera di Giuseppe Silecchia.
Sono inoltre presenti le sale dedicate alle mostre, i laboratori, la terrazza con punto ristoro, il tunnel della rampa di accesso, il salone delle Botteghe e il controsoffitto di legno rosso disseminato di luci che richiama un cielo stellato. Nel 2013 si sono conclusi i lavori di restauro e recupero funzionale della struttura da parte della Regione Sardegna, mentre nel 2022 sono stati aggiudicati i lavori di restauro delle opere artistiche del Padiglione. Questi riguarderanno il restauro di alcune opere d’arte contemporanea realizzate nel 1956 per l’architetto Ubaldo Badas progettista del Padiglione, e in particolare l’altorilievo “L’Artigianato Sardo” di Tilocca e la “fontana ceramica e fascia decorata nel perimetro del cortile” di Silecchia. Finché non saranno completati i restauri, le vasche dovranno necessariamente restare vuote. Nel dicembre 2021 l’amministrazione comunale ha eseguito una serie di lavori edili e verifiche impiantistiche, con fondi del proprio bilancio, per 33mila euro. Nel 2022 l’Amministrazione ha chiesto e ottenuto dalla Regione Sardegna un finanziamento di 150mila euro per ulteriori interventi edili e impiantistici.