La delibera della Giunta.
“Appena sei mesi fa l’intervento d’urgenza della Regione per salvare i lavoratori del Policlinico sassarese, per non disperdere le importanti professionalità presenti e consentire il rilancio della struttura nel più breve tempo possibile. Abbiamo mantenuto gli impegni e oggi aggiungiamo un nuovo tassello che consentirà la ripresa dell’erogazione dei servizi sanitari nel Nord Sardegna”.
Lo dice l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, commentando la delibera approvata dalla Giunta nel corso dell’ultima seduta. Il provvedimento, che fissa il tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie dalle strutture private accreditate dell’Isola da parte di Ats per il 2020, dà mandato per la determinazione del tetto di spesa per il presidio sassarese “in misura pari – riporta la delibera – a quello assegnato alla struttura per l’anno 2018 sulla base del Piano di acquisto delle prestazioni di assistenza ospedaliera”.
Il Policlinico sassarese era stato dichiarato fallito circa un anno fa. Grazie al progetto varato dagli assessorati della Sanità e del Lavoro era stato possibile il salvataggio degli oltre duecento lavoratori. A luglio la struttura è stata acquista all’asta dalla nuova proprietà e, poco prima di Natale, si sono concluse le procedure per l’accreditamento da parte della Regione. Con l’ultima determinazione della Giunta la struttura si avvia a riprendere l’attività già nel mese di gennaio. Fra le novità inserite nella delibera approvata dall’esecutivo regionale (e che riguarderanno tutte le strutture del completamento privato del sistema sanitario della Sardegna) l’introduzione dalle soglie minime per le prestazioni di ricovero di ortopedia, chirurgia generale, medicina generale e lungodegenza, che vincolano i meccanismi di compensazione economica ai risultati.
“I nuovi meccanismi – precisa l’esponente della Giunta Solinas – consentiranno di rendere più efficiente la spesa per l’acquisto di prestazioni per cui è richiesto un aumento dei volumi di attività, dando più valore agli stessi presidi del completamento privato del nostro sistema sanitario – conclude Nieddu – che potranno così contribuire attivamente al raggiungimento degli obiettivi indicati nei Lea, i Livelli essenziali d’assistenza”.