La rinascita del cinema a Sassari passa anche dalle rassegne.
Un futuro è possibile a Sassari per il cinema sul grande schermo. Lo afferma il titolare del cinema ‘Cityplex Moderno‘ Alessandro Murtas a margine della presentazione, questa mattina, de “L’ombra della luce”, rassegna antologica da 99 film in un triennio sui 127 anni della settima arte che esordirà lunedì e martedì prossimi proprio nella multisala di viale Umberto.
“Certo – afferma l’imprenditore – la pandemia sta lasciando il segno sull’attività anche perché il messaggio istituzionale dipinge le sale come pericolose. Voglio smentirlo categoricamente: non abbiamo mai avuto focolai”. L’ombra covid, insieme allo strapotere delle piattaforme digitali come Netflix, è tra le cause dei risultati deludenti al botteghino del recente periodo natalizio: “Rispetto al 2019 – confronto impari perché è stato il momento di massima ripresa dopo quasi vent’anni – l’ultimo Natale è stato abbastanza deludente. Parliamo di un meno 70 per cento”.
Questo nonostante il boom di ‘Spiderman-Noway Home’ che ha richiamato oltre 30mila spettatori, il picco di una stagione da 230mila appassionati che hanno assistito in un anno a circa 250 film. “L’Uomo Ragno non poteva però da solo supportare gli incassi delle feste in cui avevamo un cartellone con tante offerte di valore”. Eppure non mancano i segnali incoraggianti: “Quando abbiamo potuto lavorare e portare un certo prodotto, come ad esempio le proiezioni sul cinema orientale, la gente è venuta copiosa. Ci sono stati anche dei sold-out al mercoledì mattina, caso eccezionale per Sassari”. Da qui l’idea di riproporre la formula della rassegna per coltivare un pubblico, anche proveniente dalle scuole, da avvicinare a una delle massime espressioni creative dell’uomo. “Con ‘L’ombra della luce’ – ha dichiarato oggi il suo direttore artistico Antonello Grimaldi – stiamo facendo qualcosa di pionieristico, ancora non visto in Italia”.
Un’originalità che troverà un suo spazio lungo la penisola. “Ho avuto – specifica Murtas – riscontri positivi da altri esercenti per la circuitazione nazionale della rassegna”. Insomma una nuova filosofia che non si limita al vecchio tran tran delle proiezioni: “Dobbiamo essere dinamici e aperti verso l’esterno. Aprire l’azienda e aspettare che la gente entri è la cosa sicuramente più sbagliata che un imprenditore possa fare”. Ecco perché si vuole realizzare l’idea del Moderno come casa e luogo di aggregazione “per poi portare fuori la nostra passione”. Quella del cinema secondo l’ottica di Alessandro Murtas che si definisce “un navigatore coraggioso in piena tempesta” con la rotta tenuta però saldamente verso la magia del grande schermo che nessun televisore o cellulare potrà riprodurre.