I rinvii a giudizio per la casa di riposo di Sorso.
La Procura di Sassari ha chiesto il rinvio a giudizio per nove persone coinvolte nell’inchiesta sui presunti maltrattamenti nella casa di riposo “Noli Me Tollere” di Sorso. L’indagine, avviata due anni fa a seguito delle testimonianze di alcuni ex dipendenti, ha portato alla luce episodi di violenza e negligenza nei confronti degli anziani ospiti.
Il 10 aprile il giudice dell’udienza preliminare stabilirà se gli indagati dovranno affrontare il processo e con quale rito. Tra loro figurano la responsabile della struttura, Maria Franca Lupino, e una dipendente, Emanuela Gaspa, accusate di maltrattamenti e, nel caso della Lupino, anche di abbandono di incapace. Quest’ultima accusa è legata alla morte di un’anziana con difficoltà di deglutizione, soffocata dal cibo mentre l’assistente incaricata si sarebbe allontanata per telefonare.
Dalle intercettazioni e videoriprese raccolte dagli inquirenti emergerebbe un quadro di gestione crudele: anziani minacciati, insultati, legati alle carrozzine, percossi e privati del cibo. Alcuni venivano lasciati a letto dalle 13 fino al mattino successivo, spesso in condizioni igieniche precarie e senza riscaldamento o acqua calda.
Due imprenditori sassaresi, Giuseppe (ex consigliere comunale) e Federico Palopoli (suo figlio), sono indagati per aver rifiutato di collaborare con i carabinieri del Nas nell’installazione di microspie e telecamere. Il primo avrebbe esplicitamente negato la propria disponibilità, mentre il secondo sarebbe stato difficilmente reperibile.
L’inchiesta, che ha portato alla chiusura della struttura, ha fatto emergere una gestione caratterizzata da trascuratezza e abusi, aggravata dalla mancanza di condizioni igienico-sanitarie adeguate per gli ospiti.