Ricerca dell’Università di Sassari sul virus Mpox, il vaiolo delle scimmie

Studio dell’Università di Sassari sul virus Mpox

Virus Mpox, nuovo studio di ricercatori italiani, tra cui Fabio Scarpa del dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Sassari. La ricerca ha portato a una svolta significativa nella comprensione dell’evoluzione del cosiddetto “vaiolo delle scimmie”. Lo studio, che ha coinvolto anche Massimo Ciccozzi del Campus Bio-Medico di Roma e Francesco Branda, ha completato la “carta d’identità genetica” di un nuovo lignaggio emergente del virus, noto come Clade 1b.

Il Clade 1b si distingue per una rapida evoluzione rispetto al clade principale, Clade 1a, ma mantiene un tasso di mortalità inferiore. Questa combinazione di fattori, secondo i ricercatori, potrebbe spiegare la sua capacità di diffondersi oltre i confini della Repubblica Democratica del Congo, raggiungendo paesi come il Kenya, l’Uganda e, più recentemente, la Svezia e la Thailandia. Nonostante la sua diffusione globale, il Clade 1b non ha ancora soppiantato il lignaggio ancestrale Clade 1a, che continua a mostrare una maggiore adattabilità all’ambiente africano.

I ricercatori avvertono che, nonostante il Clade 1b non abbia ancora preso il sopravvento sul lignaggio ancestrale, è essenziale fermarne la diffusione ora per evitare una potenziale crisi sanitaria globale. Il contributo dell’Università di Sassari in questa scoperta sottolinea l’importanza della ricerca interdisciplinare nel monitorare e rispondere alle emergenze sanitarie emergenti.

Condividi l'articolo