Dopo aver rubato in un negozio di Sassari è stato assolto.
Un uomo di 39 anni ha rubato 200 capi di abbigliamento in un negozio di Sassari, poi come se nulla fosse, ha chiamato un taxi per tornare a casa. Cristian Tedde, il protagonista della vicenda, è stato però tradito dalle immagini di alcune telecamere, dall’autista del taxi, che lo ha riconosciuto, e dall’intuito dei carabinieri, che hanno trovato strana la presenza di un taxi in via Amendola. Dopo due settimane Tedde è stato arrestato.
La vicenda giudiziaria di Tedde.
Poi è nata la vicenda giudiziaria, che ha avuto il suo epilogo, assurdo, nei giorni scorsi. Tedde, accusato di furto aggravato e di aver violato la sorveglianza speciale, è stato assolto. I motivi? I classici “cavilli”. Come si sa, il diritto penale è retroattivo solo quando l’effetto per l’imputato è positivo, ovvero, migliora l’eventuale pena a cui sarebbe sottoposto il soggetto. Nel caso specifico, a Cristian Tedde, che ha rubato in un negozio di Sassari, è stato applicato retroattivamente l’effetto della riforma Cartabia. In assenza di querela di parte, il furto, anche se aggravato, non può essere perseguito perché non è procedibile d’ufficio, o meglio, lo è solo se chi ha subito il furto è incapace – per età o per infermità -. L’assenza della querela del proprietario del negozio Otl Outlet di Via Amendola a Sassari ha comportato la pronuncia di improcedibilità.
L’assoluzione completa.
Non solo. Tedde è stato anche assolto per la violazione della sorveglianza speciale: secondo una sentenza della cassazione, la pericolosità sociale del soggetto sottoposto a detenzione, dovrebbe essere rivalutata dopo un lungo periodo di detenzione. Cosa che non è avvenuta nel caso di Tedde. Per questo motivo, secondo il ragionamento della corte giudicante, il fatto di aver violato la sorveglianza speciale non sussiste. Pertanto, Tedde è stato completamente assolto, dopo aver rubato 200 capi all’outlet, al termine di un processo.