L’attivismo di Sa Domo de Totus nel centro di Sassari.
Fabrizio Cossu, giovane presidente dell’associazione Sa Domo de Totus, guida dal giugno 2023 un collettivo che si è distinto per il suo forte impegno sociale e politico. Con sede in via Frigaglia, nel cuore del centro storico, l’associazione vede nella sua presenza in questa parte della città non solo una scelta logistica, ma anche un atto identitario.
Dalla lotta contro la speculazione alla solidarietà attiva.
Negli ultimi anni, Sa Domo de Totus si è fatta promotrice di numerose battaglie, a partire dall’opposizione alla speculazione energetica, culminata nella mobilitazione contro il progetto Pratobello. Parallelamente all’attivismo politico, l’associazione ha avviato importanti iniziative di solidarietà concreta, come la raccolta di generi alimentari e vestiti. In soli due anni, la partecipazione a questi progetti è cresciuta in maniera esponenziale, segnale evidente di un bisogno sempre più diffuso tra le fasce più fragili della popolazione. “L’obiettivo è insistere su questa economia di guerra che esclude intere masse dalla partecipazione e mina la tenuta dello Stato di diritto”, afferma Cossu. Per il futuro, l’idea è di ampliare l’iniziativa, istituendo un punto stabile di distribuzione di abiti, con due raccolte all’anno.
Un aspetto fondamentale che caratterizza Sa Domo de Totus è la sua natura indipendente: l’associazione si autofinanzia e si autogestisce, senza affiliazioni politiche o istituzionali, mantenendo così una piena autonomia nelle proprie azioni e decisioni.
Pratobello e la difficoltà della democrazia dal basso.
Il caso Pratobello rimane una delle questioni più rilevanti affrontate dall’associazione. In Sardegna, sono state raccolte oltre 210mila firme per una legge di iniziativa popolare, nonostante l’assenza della firma digitale. Sassari si è distinta come una delle città più attive nella raccolta delle firme. Tuttavia, durante il confronto con altre associazioni, è emerso un problema più ampio: in Sardegna, secondo Cossu, le istanze popolari incontrano enormi difficoltà a tradursi in atti concreti, rivelando così una fragilità del sistema democratico dal basso.
La posizione su Palestina e il dibattito internazionale.
L’associazione ha assunto una posizione netta a sostegno della resistenza palestinese, inquadrandola come una lotta di liberazione da un’occupazione coloniale e imperialista. Cossu sottolinea come sia stato possibile creare un gruppo coeso attorno a una visione chiara: “Si continua a proporre la soluzione dei due popoli e due Stati, senza però rispondere alle vere esigenze storiche, ma solo per nascondere il problema reale”.
Il futuro: urbanistica, partecipazione e nuove prospettive.
Uno degli appuntamenti imminenti per Sa Domo de Totus è la presentazione della rivista Camineras, prevista per il 26 febbraio. La pubblicazione si concentrerà su tematiche legate alla città di Sassari, con particolare attenzione all’urbanistica e all’abbandono del centro storico. Un problema che, secondo l’associazione, affonda le radici nelle politiche urbanistiche degli anni ’60, quando si iniziò a svuotare il cuore della città, mentre Predda Niedda si trasformava da polo industriale a distretto commerciale.
L’attivismo dell’associazione Sa Domo de Totus.
L’associazione è anche coinvolta nel progetto Pinqua, portato avanti da giovani che hanno osservato da vicino il problema delle abitazioni sfitte a Sassari, cercando soluzioni per contrastare il degrado urbano e favorire un nuovo modello di sviluppo per la città. Con un impegno che spazia dal sociale alla politica, Sa Domo de Totus continua a portare avanti battaglie e progetti con l’obiettivo di rafforzare la partecipazione popolare e dare voce alle fasce più deboli della società.