Il numero dei suicidi in Sardegna.
La Sardegna purtroppo è in vetta alle statistiche nazionali per numero di suicidi. Un primato di cui l’isola avrebbe sicuramente fatto a meno, ma che dipinge una situazione molto grave, che in base ai dati è destinata a peggiorare. Sono 20,4 uomini e 4,5 donne su 100 mila abitanti che purtroppo si tolgono la vita, contro circa 5 casi su 100 mila di media nelle regioni del Sud Italia. Nella penisola sono oltre 4 mila le persone che decidono e riescono a togliersi la vita e i dati dell’OMS prevedono che nel 2020 i suicidi arriveranno a circa un milione e mezzo della popolazione mondiale.
Le principali cause sono di natura esistenziale, situazioni economiche, delusioni amorose, bullismo e mobbing e alla base di tutto c’è un profondo disagio spesso causato dalla solitudine. Questo è uno dei problemi più diffusi della nostra epoca, interessa ogni età e ogni classe sociale. Per questo motivo spesso c’è il bisogno di aver qualcuno con cui parlare, una voce amica per confidarsi e sfogarsi.
Il dato più allarmante è però quello dell’età. Se infatti prima erano le persone anziane a decidere di farla finita, ora è la fascia tra i 15 e i 34 anni a pensare che il suicidio sia l’unica soluzione ai loro problemi. Proprio in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, Voce Amica Onlus Sassari ha voluto sensibilizzare la popolazione attraverso manifestando in una street action tra le vie del centro città, in contemporanea con altre città italiane. L’installazione, posta in via Luzzati, consisteva in alcune strisce per terra a simulare gli ostacoli che la vita quotidianamente ci presenta e una zona centrale di conforto coi colori, il simbolo e il numero unico dove poter trovare una voce amica.
Voce Amica Sassari è uno dei venti centri distribuiti in tutta la Penisola, l’unico in Sardegna aderente al Telefono Amico Italia, uno degli strumenti per combattere l’isolamento emotivo, i cui volontari attraverso il dialogo e l’empatia aiutano le persone in difficoltà a ritrovare il benessere emozionale e, quando necessario, le indirizza verso strutture o enti specializzati.
“Abbiamo avuto oltre 200 contatti e accompagnato molti di questi nel percorso immaginario dell’emergenza emozionale: le difficoltà che incontriamo giornalmente, a volte, ci sembrano insormontabili e possono generare uno stato di crisi che può sfociare in qualcosa di più importante.” racconta Sandra Poddighe, presidente di Voce Amica Sassari.
“Abbiamo raccolto diverse testimonianze anche da parte di giovanissimi che hanno dovuto affrontare il suicidio di loro coetanei e anche richieste di appoggio da insegnanti che si ritrovano a dover cercare di far breccia nell’isolamento di alcuni alunni. Sentirsi ascoltati è fondamentale, pensare di farla finita non è un motivo di vergogna, i pensieri suicidi sono parte di crisi molto profonde, ed è fondamentale non sottovalutarli né fingere di non averli e soprattutto parlarne”, conclude.