L’ordinanza del presidente Solinas.
Nuova accelerata da parte del presidente Solinas che ha aperto le attività di servizi alla persona lasciando comunque ai sindaci la possibilità di chiudere con un’ordinanza.
“Le attività commerciali e artigianali della Sardegna devono ripartire – dichiara il presidente Solinas – . Alcune tipologie di esercizi, come è noto, avrebbero già potuto riprendere le loro attività in base all’ordinanza del 2 maggio, come è accaduto in alcuni Comuni tra quelli per i quali è stato calcolato un indice Rt inferiore allo 0,50. Ma, preso atto delle incertezze dei dubbi interpretativi manifestati da alcuni sindaci, ho ritenuto necessario assumere direttamente l’iniziativa per la ripartenza. Ho firmato una nuova ordinanza con la quale sarà consentita la ripresa immediata di attività commerciali e artigianali per la cura della persona, parrucchieri, centri estetici, gioiellerie, profumerie. I sindaci che valuteranno non sussistere le condizioni di sicurezza necessarie, potranno con una loro ordinanza vietare le attività nel proprio Comune”.
Il presidente Solinas è tornato sulle polemiche sorte nei giorni scorsi a proposito dell’indice di contagio. I dati, ha precisato, sono stati calcolati e avvalorati dal nostro comitato tecnico scientifico, i cui componenti hanno più volte fatto chiarezza anche attraverso gli organi di stampa. 245 comuni sardi, ha ribadito il presidente, hanno un indice di contagio pari a zero. Questo dato è chiaro e non si presta a interpretazioni, la classificazione “non calcolabile”, come ampiamente spiegato, significa che in quei territori non vi era stata alcuna circolazione virale. Il limite dello 0,50 fissato dalla Regione è peraltro largamente inferiore al parametro precedentemente individuato dal Governo, che è dell’1 per cento.
Da oggi, dunque, il nuovo provvedimento del Presidente potrà fugare ogni residuo dubbio, ferma restando la possibilità di ciascun sindaco di proibire le riaperture con una propria specifica ordinanza.
“Useremo responsabilità e prudenza – sottolinea il presidente – ma dobbiamo evitare che le nostre attività commerciali e artigianali soccombano”.