Daspo dopo l’aggressione all’arbitro a Sassari
Dopo gli insulti al giovane arbitro si erano scagliati contro il responsabile delle giacchette nere di Sassari: ora scattano tre Daspo, uno dei destinatari ha solo 14 anni. I provvedimenti riguardano un sassarese già noto alle forze dell’ordine e del figlio, un giovane tesserato coi Giovanissimi. Il terzo è un cittadino residente a Porto Torres, con alcuni precedenti di polizia, genitore di uno degli atleti.
L’episodio è avvenuto il 23 ottobre nel campo del Latte Dolce in via Leoncavallo. In campo c’erano gli allievi regionali under 17, i padroni di casa dell’Academy contro l’Alghero. Tutto era partito da una serie di insulti e minacce rivolti da un genitore all’arbitro diciottenne. Sugli spalti c’era il presidente della sezione sassarese dell’associazione arbitri che documentava la scena. Le sue foto non sono piaciute alle persone coinvolte ed era scattata una caccia all’uomo.
Emanuele Fresi, presidente della sezione AIA di Sassari, era stato minacciato e strattonato, rischiando di perdere l’equilibrio e cadere dalle gradinate. Nel mirino c’era il suo telefonino. L’osservatore, nel tentativo di allontanarsi, era stato subito raggiunto e accerchiato all’esterno dell’impianto da una quindicina di tifosi, con atteggiamento ostile. Mentre un uomo tentava di aggredire il malcapitato, un giovane tentava di sferrargli alcuni pugni al volto, ma l’osservatore riusciva a schivarli per la prontezza di riflessi.
Sono in corso le indagini per risalire a tutti i partecipanti ai disordini e oggi il questore di Sassari ha firmato i primi tre provvedimenti. I tre non potranno accedere ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive calcistiche. Anche amichevoli, disputate, anche all’estero, dalle nazionali italiane, dalle squadre che militano nei vari campionati di calcio professionistico, semi professionistico e dilettantistico. Durante la giornata delle gare è vietato l’accesso o la sosta a tutti i luoghi interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle competizioni. La violazione dei divieti costituisce reato e consente l’arresto in flagranza di reato.