La biblioteca dedicata ad Antonio Carruale
“Questa era la sua seconda casa, qui stava bene. E come noi siamo la sua famiglia, qui lo siete stati anche voi per lui”. Così questa mattina, nella biblioteca dell’Ematologia dell’Aou di Sassari, i familiari di Antonio Carruale hanno ricordato il loro caro.
Il grande dolore di Sassari per la morte di Antonio, il giovane medico vittima dell’incidente di Pattada
Il giovane medico di Orune, specializzando in ematologia, era scomparso prematuramente il 29 maggio dello scorso anno in un incidente stradale, mentre tornava a casa dopo un lungo periodo di lavoro e impegno nell’emergenza Covid.
La biblioteca dedicata ad Antonio Carruale.
E l’Ematologia dell’Aou di Sassari, con una piccola cerimonia, alla presenza dei familiari e dei tanti suoi colleghi del reparto al sesto piano del Materno infantile, ha voluto dedicargli la biblioteca. “In ricordo dell’amico e giovane medico, che qui con noi ha vissuto e lavorato”: questo il testo che gli operatori sanitari della struttura diretta dal professor Claudio Fozza hanno voluto incidere sulla targa commemorativa, posizionata all’ingresso della piccola biblioteca.
“Abbiamo scelto questi spazi – ha detto il professor Claudio Fozza – perché qui Antonio trascorreva tante delle sue ore lavorative e di studio. Le sue ricerche sperimentali non si sono fermate con la sua scomparsa ma, grazie ai suoi studi avviati in questi anni, stanno proseguendo anche adesso”.
Il ricordo.
Antonio Carruale si era laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Sassari nel 2017 e aveva discusso la tesi dal titolo “Valutazione dello stress ossidativo nei pazienti con linfoma e leucemia acuta mieloide” con il professor Claudio Fozza, ottenendo il massimo dei voti. Aveva iniziato con grande entusiasmo e passione la scuola di specializzazione in ematologia ed era entrato subito a lavorare nella struttura dell’Aou di Sassari.
“È stato per noi un grande lutto – ha aggiunto il preside della Facoltà di Medicina Andrea Montella –. I nostri studenti diventano per noi come nostri figli e su loro investiamo. Il fato ci ha privato di un brillante medico”.
“Esprimo alla famiglia la mia vicinanza e quella dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari – ha detto il direttore sanitario aziendale Francesco Bandiera –. Chi lo ha conosciuto lo ricorda come una persona preparata, stimato per la sua gentilezza e passione nei confronti della professione medica”.
Nella cappella al quinto piano del Materno infantile, alla presenza dei familiari e degli operatori sanitari, il cappellano dell’Aou don Paolo Mulas ha ricordato il giovane medico con una preghiera.