L’Emporio della Solidarietà della parrocchia di San Paolo a Sassari.
L’Emporio della Solidarietà della parrocchia di San Paolo diventa grande: si costituisce come associazione di promozione sociale (Aps) e si prepara ad acquisire una dimensione cittadina.
La struttura di via Besta è la prima ad aver sperimentato in Sardegna la formula del negozio solidale che offre la spesa gratuita ai cittadini in situazione di disagio economico, attraverso un sistema di crediti. Grazie al modello del market l’utente sceglie ciò di cui ha bisogno, tra prodotti di generi alimentari, per l’igiene personale e pulizia della casa.
L’Emporio è supportato grazie al Registro dei donatori che consente di poter rifornire la struttura e tenere alta l’attenzione sul disagio. I donatori sono informati in tempo reale sulle necessità del market così che ognuno sia in grado di contribuire nel modo più efficace. Questo sistema assicura il rifornimento continuo dell’Emporio e la presenza di tutti i prodotti negli scaffali insieme al pane e alla frutta fresca.
Negli anni sono state anche avviate delle piccole forme di promozione del lavoro, con tutte le tutele legali, coinvolgendo gli utenti in servizi di giardinaggio e manutenzione delle strutture parrocchiali. Negli ultimi anni l’Emporio ha anche gestito il Centro comunale per il riuso e offerto un servizio di pagamento delle bollette domestiche. Dopo sei anni di attività, anche per far fronte all’aumento del bisogno a causa dell’epidemia di Covid-19, è arrivato il momento di fare il passo successivo. Nasce così la scelta di diventare un’associazione autonoma in grado di aprire, nel futuro, nuovi empori in città.
Domenica 25 ottobre, nel rispetto delle prescrizioni anti-Covid, si è svolta a San Paolo l’assemblea costitutiva dell’associazione di promozione sociale. È stata l’occasione per fare il punto sullo stato di questo servizio. “A causa del coronavirus è aumentato il numero delle famiglie che chiede aiuto ma anche quello dei donatori – spiega il direttore dell’Emporio, Mattia Mulas – e questo è un dato che dimostra come Sassari sia una città solidale».
Con la nascita dell’Aps l’emporio della solidarietà si è dato un nome: Braccia tese. “In questa scelta abbiamo coinvolto tutti i nostri sostenitori – racconta Mattia Mulas – e attraverso un sondaggio su Facebook la maggioranza si è espressa così: il nome evoca la tensione verso gli altri, il non rimanere passivi e indifferenti di fronte al bisogno. È significativo richiamare questa immagine nel momento in cui stiamo vivendo il distanziamento sociale: abbiamo tutti una gran voglia di abbracciarci”.
Negli ultimi mesi è salito il numero degli utenti dell’Emporio: dall’avvio della Pandemia vengono effettuate circa 90 spese al mese. Ogni utente in media la fa per due volte, utilizzando crediti del valore di circa 25 euro per visita all’Emporio. È interessante il dato delle donazioni: negli ultimi cinque anni sono stati consegnati all’Emporio prodotti per un valore di 65mila euro. “Sentiamo di essere circondati da una grande famiglia – conclude Mulas – che si mette a disposizione ogni volte che c’è bisogno. Tutti i contributi in denaro vengano utilizzati per le spese vive: il lavoro svolto qui è esclusivamente su base volontaria. Con la costituzione in Aps e il lancio del nuovo sito web, avvieremo forme di rendicontazione sociale, in modo da garantire la massima trasparenza sull’uso dei fondi e delle donazione di prodotti”.