L’Inps dovrà risarcire un 60enne di Sassari.
Un lavoratore dell’hinterland di Sassari, vicino ai 60 anni e desideroso di accedere alla pensione anticipata, si è trovato senza impiego e reddito per due anni a causa di un errore dell’Inps nel calcolo dei suoi contributi. Il Tribunale del lavoro di Sassari ha accolto il suo ricorso e ha condannato l’Istituto previdenziale a risarcirlo con una somma di circa 22.000 euro, oltre a interessi e rivalutazioni.
Il caso ha avuto origine quando il dipendente, affidandosi agli estratti conto certificativi – Ecocert – emessi dall’INPS, aveva verificato di aver raggiunto i requisiti per la pensione anticipata. Sulla base di queste comunicazioni ufficiali, aveva rassegnato le dimissioni nel novembre 2020. Tuttavia, pochi mesi dopo, l’ente previdenziale aveva rettificato i calcoli, informandolo che i contributi non erano sufficienti per il pensionamento.
Rimasto senza lavoro e senza la possibilità di accedere a un’altra fonte di reddito, non avendo diritto all’indennità di disoccupazione, l’uomo ha dovuto attendere fino a gennaio 2022 per ottenere la pensione con la “quota 100”.
Il lavoratore ha avviato un’azione legale contro l’INPS, chiedendo il risarcimento per le retribuzioni perdute nel periodo tra le dimissioni e il pensionamento effettivo. Il giudice ha riconosciuto la responsabilità contrattuale dell’ente previdenziale, sottolineando che l’errore nei certificati emessi era esclusivamente imputabile all’Istituto.
Come scrive La Nuova Sardegna, nella sentenza, il tribunale ha escluso qualsiasi concorso di colpa del lavoratore, il quale aveva richiesto tre certificazioni nell’arco di più anni, tutte riportanti lo stesso errore. Non era quindi ragionevole aspettarsi che l’uomo potesse accorgersi della discrepanza.