È di Sassari il capo del gruppo di neonazisti accusato di propaganda razzista

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In corso a Sassari il processo al gruppo di neonazisti

È in corso a Sassari il processo ai membri del gruppo “Ordine ario romano“, una piccola aggregazione di persone con componenti di tutta Italia che si dichiarano neonazisti e il cui leader sarebbe Mario Marras, 43enne di Sassari. L’uomo e 6 suoi “camerati” sono stati rinviati a giudizio. L’accusa è di “propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”. Ovvero, per la violazione dell’articolo 604bis del codice penale.

Con Marras, a processo anche Francesca Rizzi, ex “Miss Hitler”, 40enne di Pozzo D’Adda: per lei cgli avvocati chiederanno probabilmente una perizia psichiatrica. C’è anche un altro sardo, il 36enne Massimo Dettori di Tempio. Inoltre, il barese 37enne Michele De Giosa, il 39enne di Albano Laziale Gregory Rossi e il genovese 45enne Ivano Turco.

La Digos ha individuato i componenti del gruppo sui social network, probabilmente, per via dei “post” sopra le righe. Poi sono arrivate anche le intercettazioni telefoniche. Vari gli “indizi” a loro carico, dagli inneggiamenti all'”Italia fascista e antisemita” ai dialoghi su come costruire molotov e armi rudimentali, oltre che, come si legge su La Nuova Sardegna, su eventuali attentati alle basi della Nato.

Che si tratti di un grosso equivoco o che il gruppo intendesse realmente porsi in contrasto on le istituzioni democratiche e alla pacifica convivenza tra i cittadini, sarà stabilito al termine del processo ai neonazisti in corso presso il tribunale di Sassari. I primi testimoni parleranno nella prossima udienza, fissata per luglio.

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