Simone Dore e la sua Nexim sulle pagine di Forbes.
Sono lontani i tempi in cui, nel quartiere di Cappuccini a Sassari, un bambino di sette anni con un modem Us Robotics a 56k regalato dal padre, predisponeva la prima connessione internet per tutta la palazzina dove abitava con i genitori. Era il 1998. Da quella scintilla scaturì un fuoco che non si sarebbe mai più arrestato. Simone Dore, “security network engineer” classe 1991, residente a Milano da quindici anni, da allora di strada ne ha fatta e tanta.
Al punto da essere considerato tra i top manager italiani menzionati dalla rivista Forbes che, nel numero di dicembre (la più importante tra le dodici mensilità del prestigioso magazine), gli dedica un’intera pagina rivelando aneddoti e curiosità sulla Nexim, l’azienda di telecomunicazioni da lui fondata, che nel solo 2021 è cresciuta del 750 per cento rispetto all’anno precedente.
Figlio di un collaboratore scolastico e di una parrucchiera, Simone Dore oggi ha costruito un piccolo impero tecnologico che ha tutte le caratteristiche per diventare un gigante. Nel ruolo di ad & cto, controlla una rete specializzata in progettazione, sviluppo e fornitura di sistemi di connettività che sul territorio italiano gestisce 8600 chilometri di fibra ottica, quattro data center di proprietà e ventisette centrali con apparati propri.
Nata dall’idea di soddisfare le richieste dei territori disagiati e periferici per la connessione ad alta velocità, l’azienda è riuscita ad aprire uffici a Milano, Roma, Napoli, Verona, Sassari e Tortona, per poi ampliare il suo raggio d’azione in Europa, da Bruxelles ad Amsterdam, da Londra a Parigi. Poi Dubai, Riad, Gedda e NewYork.
Come riportato da Forbes, fiore all’occhiello di Nexim è l’affidabilità del servizio di cybersecuruty, grazie alla quale la ditta è stata scelta per proteggere a settembre il G20 di Napoli e quindi il G7. Il network è gestito dalla capogruppo Etc – Europe telecom company – un brand creato per erogare servizi internazionali. E se è vero che le menti geniali riescono a fare tesoro dei momenti di crisi, trasformandoli in opportunità, Dore lo ha fatto alla perfezione, cogliendo al volo le esigenze e i bisogni scaturiti durante il lockdown.
Già nell’aprile del 2020 aveva sviluppato la Armadillo Scan, una piattaforma in grado di fornire in maniera tempestiva le diagnosi di positività al Covid. Il tutto in un modo assolutamente originale: analizzando oltre sessanta milioni di immagini radiografiche presenti in un apposito database, confrontando in tal modo i polmoni dei nuovi pazienti con quelli dei soggetti già colpiti dal virus. Al raro ingegno ha fatto spazio la generosità, mettendo il sistema a disposizione gratuita di ospedali e istituti di ricerca.
Con l’autorizzazione del RIPE (ente che gestisce le reti internazionali) Nexim Italia è stata autorizzata ad aprire il primo Internet Exchange in Sardegna, più precisamente a Sassari, con il nome di SARDIX “Sardegna Internet Exchange”, un luogo dove gli operatori possono scambiare traffico gratuitamente.
Il pallino di Dore è però quello di richiamare aziende d’eccellenza per costituire un vero polo tecnologico sempre a Sassari, la sua città d’origine, dove sono presenti tante competenze ma spesso mancano la volontà e la forza politica e, in particolar modo, il coraggio di investire.