Sassari pensa ai più deboli: “Spesa sospesa per i bisognosi”

Woman shopping in supermarket and filling shopping cart

L’iniziativa per i bisognosi a Sassari.

A Sassari torna l’iniziativa della “Spesa sospesa”. A organizzarla Patrizia Loperfido, conosciuta come Patty, che dopo il successo del progetto 2 anni fa, ha deciso di farlo ripartire il prossimo novembre, fino al mese di gennaio. L’iniziativa, organizzata dalle associazioni “Sassari Aiuta” e “Camminare insieme a Sassari” comprendono anche il pane in sospeso, la pizza in sospeso, la bombola in sospeso, farmaco in sospeso, frutta e verdura in sospeso.

L’iniziativa.

Un grande impegno quello di Patty, presidente delle due no-profit, per portare avanti le sue iniziative di solidarietà verso il prossimo. “Due anni fa avevo lanciato il progetto – racconta Loperfido – e mi hanno contattata diverse attività. Sono andata anche io di persona a parlare con dei commercianti e hanno aderito all’iniziativa. E’ andata molto bene e quest’anno ho deciso di rifarlo e ho già delle attività che mi hanno già chiamata e cerco anche dei volontari che possono aiutarmi a distribuire la spesa, oltre ad uno o due supermercati grandi, poiché abbiamo bisogno soprattutto di alimentari. Le attività che hanno il piacere di collaborare mi contattino in privato su Messenger, oppure al numero 3208861526”.

Patty: “Da 3 anni con Sassari Aiuta”.

Patty è instancabile perché aiutare il prossimo la fa stare bene e sono anni che si dedica al volontariato. Sono tanti gridi di aiuto che riceve nei suoi due gruppi “Sassari Aiuta” e “Camminare insieme a Sassari”, creati tre anni fa per far fronte alle richieste. “Ho notato che in questi anni la situazione sta peggiorando e sempre più persone hanno bisogno – spiega Patrizia -, ho creato i due gruppi perché ho sempre aiutato e prima di allora molte persone si rivolgevano a me, anche quando ero nel comitato di Monte Rosello. Così ho deciso di dedicarmi di più al volontariato. E’ molto impegnativo perché bisogna parlare con le persone e, poi, riconoscere anche chi ha davvero bisogno. Ma aiutare mi fa stare bene e lo faccio anche se ho qualche problema di salute”.

Le richieste sono tante, anche c’è la barriera dei tabù da superare e tante persone esitano. “Un fatto che mi ha colpito è una donna, madre di famiglia – aggiunge -, che è rimasta vedova e mi ha detto che si vergognava a chiedere. L’ho aiutata e oggi ci sentiamo spesso. Con molte persone ho instaurato rapporti di un’amicizia. Non tutti chiedono di nuovo aiuti, perché spesso c’è imbarazzo e discrezione da parte di chi si trova in stato di bisogno economico. Sono tante le persone che lavorano anche e che non riescono ad arrivare a fine mese e non possono pagare, ad esempio, la bombola del gas. Ma non mi contattano solo persone economicamente fragili, anche persone che hanno differenti problematiche, anche fisiche e psicologiche e cercano aiuto“.

Cresce la solidarietà a Sassari.

Nel recente rapporto di Openpolis ieri, il 6 agosto, si è messo in evidenza come a Sassari ci sia una rete molto ampia e attiva di associazioni di volontariato. La città ha un numero sopra la media nazionale. Segno che il capoluogo del nord Sardegna ha sempre una mano tesa verso il prossimo.

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