I dati della raccolta differenziata a Sassari.
La provincia di Sassari è ultima per la raccolta differenziata. Mentre il primato spetta a Nuoro, con il 79,07%, seguito dall’Oristanese con il 78,03%, il Sassarese si ferma al 71,19%. I dati sono quelli dall’Arpas, relativi allo scorso anno, dove nessuna provincia ha raggiunto l’obiettivo dell’80%. Tuttavia, 120 comuni in Sardegna vanno oltre l’80% di raccolta differenziata, mentre sono 150 quelli tra il 75% e l’80% e 80 quelli tra il 70% e il 75%.
I dati delle province dell’Isola sono i seguenti: 79,07% per la Provincia di Nuoro; 78,03% per quella di Oristano; 77,80% per il Sud Sardegna; 73,83% per la Città metropolitana di Cagliari; 71,19% per la Provincia di Sassari. Tuttavia, la Sardegna, compresa Sassari, si conferma virtuosa nella gestione dei rifiuti. “La Sardegna ha consolidato i risultati ottenuti finora nella gestione dei rifiuti urbani – ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu – e si conferma, come negli anni passati, al secondo posto tra le Regioni italiane, dopo il Veneto, per la raccolta differenziata con il 74.9%. Un risultato frutto del continuo impegno dei cittadini e delle amministrazioni comunali, che hanno contribuito a migliorare il servizio di raccolta e a renderlo sempre più efficace ed efficiente”.
I dati su Sassari.
La città di Sassari è un delle meno virtuose per quanto riguarda la raccolta differenziata. Stando a quanto registrato nel rapporto di Legambiente, si ferma al 57,2%. Solo la Provincia di Oristano ha superato il 65% di RD in tutti i suoi comuni. In generale, solo 11 comuni non arrivano all’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata, sono il 2,92% dei comuni dell’Isola e interessano il 9% della popolazione. La provincia di Sassari ha 92 paesi e città, dei quali sono 22 rifiuti free (il 24%) e 85 ricicloni (92%). La provincia di Sassari arriva al 71,19% per la raccolta differenziata. Il comune capoluogo del Sassarese ha subìto però un peggioramento rispetto ai dati del 2019, con -5,3% in meno di chi fa la raccolta.
“In totale, 350 Comuni, corrispondenti all’86% della popolazione, che conseguiranno la premialità regionale – ha aggiunto l’assessore Porcu – I risultati raggiunti confermano l’efficacia delle azioni adottate dall’Amministrazione regionale per il conseguimento degli obiettivi. Però, il livello contenuto della crescita nel 2021 rispetto agli ultimi anni e la crescita esponenziale dei costi di gestione deve indurci a riflettere sulla necessità di dare nuovo e maggior impulso alle politiche sulla prevenzione e sul riciclo dei rifiuti, soprattutto per il mantenimento e il consolidamento degli obiettivi a lungo termine”.
“Per raggiungere migliori risultati in termini di benefici ambientali, ottimizzando l’aspetto economico e l’accettabilità sociale, è necessario un approccio integrato che, partendo da una visione complessiva – aggiunge- ipotizzi l’utilizzo di differenti metodi di raccolta e trattamento, anche con l’implementazione di sistemi informatici di controllo. Si devono approntare nuovi sistemi di gestione dei rifiuti, orientati verso un continuo miglioramento per aumentare la qualità e il rendimento del processo. Tra le novità, il completamento della transizione verso efficaci sistemi di raccolta differenziata; la promozione di filiere di riciclo; la promozione della collaborazione con enti di ricerca per realizzare filiere di riciclo innovative e sperimentali per categorie specifiche di rifiuto; l’efficientamento, l’ammodernamento e il completamento dell’infrastrutturazione impiantistica del territorio regionale; lo sviluppo di politiche integrate di controllo del territorio contro l’abbandono e la dispersione dei rifiuti”.