Daniele, che vive a Sassari, soffre di fibromialgia da 10 anni.
Daniel Contu, un 29enne che vive a Sassari, convive con la fibromialgia da quasi 10 anni e il 7 novembre parteciperà allo sciopero della fame come forma di protesta verso i milioni di pazienti privati degli stessi diritti di altri malati, poiché la patologia non è ancora pienamente riconosciuta.
Originario di Oristano e referente dell’AISF (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica) di Sassari, racconta la sua esperienza di lotta quotidiana contro la fibromialgia. Ha conosciuto la realtà dell’AISF nel 2022, trovando nell’associazione il supporto che cercava.
La malattia.
”Nel 2015 ho iniziato a star male, dolori in tutto il corso – racconta Contu -, non riuscivo a dormire e avevo ansia e depressione. Il medico mi credeva pazzo e quindi mi faceva fare mille visite, alcuni medici ancora oggi non credono alla Fibromialgia o non sanno neanche cosa sia. Piano piano ho iniziato a convivere con questa malattia“.
“Nel 2017 mi sono trasferito a Sassari per amore, ho iniziato a lavorare ma le difficoltà erano tanto.Ho conosciuto AISF nel 2022 e ho potuto vedere con i miei stessi occhi quanto amore Giusy Fabio (Vice presidente dell’associazione) metta per questa associazione e per noi Fibromialgici – racconta Daniel -. Quest’anno ho deciso di mettermi in gioco, di aprire la sezione AISF anche a Sassari e di aiutare chi come me ha bisogno di supporto. Non sarà semplice ma devo farcela per tutte quelle persone che hanno bisogno di aiuto”.
Purtroppo molti fibromialgici in Italia sono ancora considerati “malati immaginari”, per questo motivo L’AISF Odv ha rilanciato il suo appello alle istituzioni, chiedendo il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante e l’inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Con una conferenza stampa tenutasi in Senato, il senatore Pietro Patton ha dato il via a una campagna di sensibilizzazione nazionale, sostenuta da pazienti, operatori sanitari e associazioni.
Per molte persone, semplici gesti quotidiani come alzarsi dal letto o tenere in braccio un figlio possono essere estremamente dolorosi, se non impossibili, a causa della fibromialgia. Questa sindrome colpisce circa il 2-3% della popolazione italiana, benché il numero reale possa essere maggiore vista la difficoltà diagnostica della patologia. Tra i sintomi più comuni ci sono il dolore muscolo-scheletrico, disturbi del sonno e affaticamento cronico, che rendono ardua la vita dei pazienti. L’AISF insiste affinché il Senato approvi al più presto un Testo unico che tuteli i diritti dei malati.
Le proteste e lo sciopero della fame.
Per dare maggiore visibilità alla causa, AISF ha organizzato una manifestazione pubblica a Roma, in piazza Vidoni, con il supporto di numerose associazioni e organizzazioni di volontariato. È stato annunciato inoltre l’inizio di uno sciopero della fame e della sete in modalità a staffetta, che coinvolgerà i volontari dell’AISF e tutti coloro che sostengono la causa. Questo gesto simbolico, che permette di non mettere a rischio la salute dei partecipanti, proseguirà fino a quando le istituzioni non risponderanno alla richiesta di riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante.
Anche Daniel protesterà per i diritti dei fibromialgici in Italia e parteciperà allo sciopero della fame della durata di 24 ore. ”Partirò dalla mezzanotte del 7 novembre – spiega Daniel Contu -. Non potrò né mangiare e né bere. Ogni giorno toccherà ad una persona diversa fino a quando il governo non ci degnerà di una risposta”.