Troppo vecchie e con tanti problemi, i dati del ministero inguaiano le scuole di Sassari

Quanti anni ha l’edilizia scolastica a Sassari.

Anche Sassari, come molte zone d’Italia, ha un numero di istituti scolastici datati. Un recente rapporto di Openpolis ha svelato la situazione dell’edilizia scolastica nazionale, rivelando che la maggior parte delle strutture sono state costruite prima del 1997, ovvero ben più di 25 anni fa.

In questo contesto si inserisce anche Sassari, dove, secondo i dati del Ministero dell’Istruzione, pubblicati da Openpolis, solo il 10,6% degli edifici sono costruiti dal ’97 in poi. Sono 94 le scuole di recente data costruite nel comune. La situazione è desolante, in quanto Sassari ha le scuole più vecchie nel nord Sardegna. Basti pensare al paragone con i comuni vicini, come Perfugas, dove la percentuale sale al 25%.

In generale, l’edilizia scolastica dei piccoli paesi in Sardegna è più recente. Nella vicina Uri sono 33,3% le scuole costruite dal 1997, stessa percentuale a Viddalba e Castelsardo. Più vecchie le scuole costruite ad Alghero, dove soltanto l’8,8% sono costruiti dal 1997.

Scuole inadeguate.

Perché questo studio è importante e perché si prende in esame l’anno 1997? Openpolis ha realizzato questo dossier perché gli anni ’90 hanno rappresentato un passaggio importante per l’edilizia scolastica italiana. Nel 1996 è entrata in vigore la legge 23, che ha stabilito la competenza comunale sull’edilizia delle scuole d’infanzia, elementari e medie e quella provinciale scuole di istruzione secondaria di secondo grado.

Da questo anno sono stati introdotte innovazioni, come le leggi per il superamento delle barriere architettoniche e alle norme antincendio. Ne consegue che ancora oggi molte scuole italiane sono inadeguate, anche in luce del documento redatto nel 2022 dagli esperti di nomina ministeriale per “progettare, costruire e abitare le scuole del futuro”, in vista delle progettazioni delle nuove scuole per il Pnrr. Su 40mila edifici scolastici attivi, quelli fabbricati dopo il 2018 rappresentano una quota inferiore all’1% (0,8%).

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