Dopo la denuncia M5s su Sky in ospedale replica l’Aou di Sassari
L’abbonamento Sky per le camere dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari secondo l’Aou rientra nella cosiddetta “umanizzazione delle cure”. La consigliera M5s Desirè Manca ha presentato un’interrogazione per capire perché l’azienda abbia stipulato un abbonamento per la tv nelle camere quando in ospedale mancano i posti letto. “Un’azione volta a migliorare il benessere ambientale per tutti quei pazienti che sono costretti anche a lunghe permanenze all’interno delle struttura ospedaliera – replicano dall’Aou -. Perché anche la presenza di un televisore che trasmette programmi Tv può rendere meno pesante sul piano psicologico il ricovero e rientra, a pieno titolo, nel concetto più generale di “umanizzazione” delle cure”. Un’azione che – viene ricordato – è stata adottata in ospedali e aziende di tutta Italia”.
La replica della Aou di Sassari
“Esistono moltissimi studi internazionali che dimostrano che è fonte di notevole stress la permanenza in ambienti dall’aspetto istituzionale – spiega la direzione strategica dell’Aou di Sassari -. Tecnologizzati, connotati dalla presenza di attrezzature ospedaliere ed estranee al contesto abituale. Tra queste, in particolare, si segnalano le dotazioni impiantistiche presenti nelle travi testa letto. Esistono, inoltre, evidenze scientifiche che dimostrano come ambienti più confortevoli e distraenti diminuiscono la condizione di stress“.
“Molti di questi pazienti sono costretti a lunghi periodi di degenza in reparto ricordano -. Queste persone, non di rado, hanno situazioni familiari particolari e, spesso, non hanno nessun parente o amico che li visiti. In situazioni di questo tipo, ma in qualsiasi degenza in generale, il tempo trascorre molto lentamente e questo lede psicologicamente i pazienti”. Questi sono i motivi che hanno spinto L’Azienda ospedaliero universitaria a “investire alcune risorse da fonti finanziamento esterne per cercare di rendere più gradevoli e ospitali le stanze di degenza, appunto anche con un servizio di questo tipo».
Alla direzione di viale San Pietro quindi “appare strano che progetti a favore del benessere dei pazienti non vengano apprezzati. La realtà è invece che queste azioni, se pur piccole, sono un importante segnale di attenzione verso i pazienti, soprattutto per chi è costretto a stare in un letto di ospedale e senza la possibilità di muoversi. La mancanza di posti letto – precisano – non ha alcuna correlazione con il progetto in questione, in quanto deriva da altri fenomeni, non modificabili da parte di Aou. Si tratta cioè della centralizzazione verso l’Hub e Dea di secondo livello di tutti quei casi che gli ospedali del territorio non riescono a gestire”.