Un sassarese a capo di un’associazione antisemita: imputati in 12

Carabinieri

Nei guai anche un uomo di Tempio, che assieme a quello di Sassari, istigavano all’odio antisemita.

Inneggiavano al razzismo con post antisemiti e contro i migranti. Nei guai son finire alcune persone, tra cui un sassarese, a capo di un’organizzazione chiamata “Ordine Ario Romano”, gruppo attivo in tutta Italia e smantellato nel giugno del 2021, dove sono state formulate accuse gravissime ai militanti.

Tra questi, oltre al 40enne, c’era anche un tempiese, un altro sardo e altri 9 indagati, stando all’operazione condotta dai carabinieri del Ros, coordinata dalla Procura di Roma. L’inchiesta è stata chiusa e i pubblici ministeri di piazzale Clodio hanno formulato all’imputato di Sassari e ai membri della banda accuse di associazione a delinquere finalizzata alla propaganda e all’istigazione per motivi di discriminazione etnica, religiosa e, soprattutto, antisemita.

Dodici in tutto gli indagati.

Fra i militanti, la più nota era Francesca Rizzi, che nel 2019 era stata nominata ‘Miss Hitler’ a seguito di un concorso tenutosi sul social network russo Vk. Questo gruppo diffondeva contenuti razzisti e antisemiti sui social e su un gruppo WhatsApp. Tra le frasi pubblicate, vi erano affermazioni negazioniste sulla Shoah e le ‘camere a gas’, definendole “la menzogna più grande della storia”.

Altre messaggi erano indirizzati contro i migranti, con proposte quali “affondare tutte le navi ONG nel Mediterraneo e abbattere tutte le chiese, sinagoghe e moschee” come soluzione a parte dei problemi. I membri del gruppo, con un’età compresa tra i 26 e i 62 anni, risiedevano in diverse regioni italiane: sei nel Lazio (quattro a Roma e provincia, uno a Latina e uno a Frosinone), tre in Sardegna, uno in Calabria, uno in Abruzzo e uno in Lombardia. Ora essi rischiano un processo legale.

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