La Festha Manna compie un piccolo ritorno alla normalità dopo due anni di pandemia.
La Festha Manna compie un piccolo passo verso la normalità. La seconda edizione dell’era pandemica della Faradda inizia dal primo mattino col ripristino davanti ai cittadini, dopo un anno a porte chiuse, della vestizione dei ceri da parte delle dodici corporazioni. Nessun assembramento registrato nelle due ore del rito, dalle dieci a mezzogiorno, compiuto sotto l’occhio vigile della municipale. Un unico intoppo ma risolto subito: durante l’inserimento del capitello sul cero, i Muratori si sono resi conto che un dado era spanato e l’hanno rimesso in sicurezza evitando così complicazioni più avanti.
Rituale anche, questa mattina, la vestizione della bandiera dei Massai- il gremio più antico- a Palazzo di Città. E proprio il teatro Civico, e la sala dell’intrègu, fanno da scenario, in serata, al brindisi beneaugurante: “Lo spirito è sempre quello”, afferma il sindaco di Sassari Campus sollevando il calice, “a zent’anni!” Vicino a lui il prefetto Maria Luisa d’Alessandro, l’arcivescovo monsignor Saba, i Massai, la giunta e alcuni consiglieri comunali. Poi il trasferimento nel piazzale di Santa Maria dove i gremianti fanno ballare tutti assieme, brevemente, il proprio candeliere. Fuori dallo slargo, separati dalle transenne, almeno duemila persone. Molte meno di quelle dei tempi d’oro ma decisamente di più delle poche decine dello scorso anno.
L’ingresso delle corporazioni si articola secondo tradizione: il saluto alla Vergine e alle autorità civili e religiose. L’ultimo gremio ad entrare, tra gli applausi, è quello degli Autoferrotranvieri, divenuto ufficialmente quest’anno la dodicesima corporazione della Festha. Padre Salvatore Sanna, guardiano di Santa Maria, saluta i presenti e ricorda la forza spirituale che deriva dalla fede nella Madonna. Anche monsignor Saba, citando un passo dei manzoniani Promessi sposi, invita a credere nella Vergine auspicando tempi liberi dalla pandemia. Infine la benedizione, lo scioglimento del voto e il rinnovo dell’augurio “A zent’anni”.
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