Scomparso a Sassari l’artista Vidèo Anfossi: La Sardegna nelle sue opere

Sassari dice addio a Vidèo Anfossi.

Sassari perde un grande artista, un uomo che ha fatto conoscere la Sardegna attraverso le sue opere nel mondo: Vidèo Anfossi.

Nei suoi 88 anni, Anfossi ha avuto la fortuna di viaggiare per il mondo: l’Italia, la Francia, la Svizzera, l’Argentina, l’Austria e la Germania sono tra i paesi da lui visitati. Sua madre Irene era discendente di un papa ed il padre che tutti chiamavano Cicito, era cugino di Francesco Ciusa.

Da una tale discendenza appare quasi normale la scelta di Vidèo di intraprendere gli studi artistici: dalla città di Havre in Francia dove nacque, la famiglia decise di trasferirsi a Sassari, dove frequenta l’Istituto Artistico.

Nel 1948, a 15 anni, esordisce con successo in pubblico; segue gli studi a Brera per poi ritrasferirsi a Sassari che sceglierà come base per il suo lavoro, la sua famiglia ed i suoi figli. Si sposa con Sara e dalla loro unione nasceranno sette figli: Yoris, le gemelle Dalia e Delia, Tosino (che eredita il nome dal cugino di Video creatore di pupazzi), Peppino, Irene ed Antonio.

In via Alghero a Sassari lavora nel suo studio, dove si cimenta nelle arti figurative ed apre una scuola di pittura, frequentata da molti allievi ed allieve, tra le quali Maria Antonietta Carta. Nelle sue opere che spaziano dai quadri sino alle sculture, Vidèo ritrae marine, cavalli, paesaggi, ritratti. Ritrae fondamentale quelle che erano le sue passioni: dal mare all’ippica, dalla campagna alla fede. Le sue opere sui cavalli si trovano anche all’Incremento Ippico di Ozieri. Ma le sue opere vengono esposte in varie parti del mondo dove raccolgono grandi consensi.

Nel corso della sua vita riceve numerosi riconoscimenti dalla città di Sassari e da tutta la Sardegna. Nel 1991 viene organizzata presso l’ ex Tappezzeria Dettori una mostra antologica, inaugurata dall’allora presidente della Regione Sardegna Mario Melis. Nel 1993 le sue 15 tavole della via Crucis, verranno ricevute dalla Curia Arcivescovile nella figura del vescovo di allora Monsignor Salvatore Isgro’. Nel 1999 riceve a Sassari il Premio Sardegna per le arti visive.

La sua eredità artistica viene raccolta anche dai figli: in particolare Peppino studia al Conservatorio di Sassari diventando un noto violinista e studioso di arti visive. La figlia Irene, per molti anni ha gestito un attività commerciale in via Principessa Iolanda, nella quale si occupava di belle arti.

Vidèo con l’avanzare del tempo, trasferisce il suo studio nella sua casa a La Landrigga, che diventerà crocevia di amanti dell’arte. Nella chiesa della Landrigga, che conserva la Via Crucis dell’artista, verranno officiati i funerali oggi pomeriggio alle 15.

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