Le direttive nelle scuole della Sardegna.
Si torna ufficialmente a scuola. Da oggi, in gran parte della Sardegna, gli studenti faranno rientro nelle aule, non però senza qualche perplessità. Dai dirigenti ai genitori, sono in tanti ad aver manifestato preoccupazione per quello che potrebbe succedere all’interno degli istituti.
Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha delineato in via definitiva le linee guida per una ripresa delle lezioni in tutta sicurezza, cercando di rispondere a tutti i dubbi riguardanti la convivenza tra studenti e personale durante le ore di lezione.
Le date e gli orari di inizio delle lezioni sono a discrezione di ciascuna regione: da anni, le regioni decidono autonomamente il calendario scolastico e la sua struttura. Azzolina, inoltre, assicura che tutte le scuole si sono attrezzate al meglio e che sono pronte per la ripartenza.
Altro tema fondamentale è l’uso della mascherina: se viene rispettata la distanza interpersonale di un metro, essa può anche essere abbassata. Non ne è previsto l’uso durante le ore di educazione fisica, durante le quali ci si dovrà tenere a due metri di distanza. La mascherina va comunque indossata obbligatoriamente negli orari di ingresso, di uscita e durante la ricreazione, che si svolgerà regolarmente come sempre stato.
La febbre va misurata a casa: questa regola era già stata ampliamente imposta in precedenza, chi presenta una temperatura superiore ai 37.5 gradi deve stare obbligatoriamente a casa. In caso di positività di uno studente o di un docente, sarà la Asl a decidere se procedere con la quarantena forzata di tutta la classe.
Queste le principali direttive tracciate dal Ministero dell’Istruzione. Le quali non sono certo bastate a placare gli animi, dei genitori in particolare. I trasporti? Sarà garantita la sicurezza all’interno dei mezzi pubblici? Chi si assicurerà che all’interno delle scuole vengano rispettate tutte le norme? Ancora tanti i nodi da sciogliere dunque alla ripresa dell’anno scolastico.