Il ritorno a scuola in provincia di Sassari.
Il conto alla rovescia è cominciato. Il 22 settembre, per gli alunni delle scuole della Sardegna, Sassari e Gallura compresa, tornerà a suonare la campanella, dopo mesi di lezioni online e verifiche a distanza. E mentre, da più parti – genitori in primis – si auspica non ci siano problemi sanitari e che, dunque, gli istituti scolastici possano riaprire senza problemi, dirigenti scolastici e personale sono al lavoro per recepire le indicazioni nazionali.
Riapertura delle scuole a settembre, le preoccupazioni dei presidi tra carenza di spazi e didattica a distanza
La prima, la più “scontata”, è l’uso della mascherina. Dovranno indossare il dispositivo di protezione individuale tutti gli studenti dai 6 anni in su, oltre che i docenti. I ragazzi potranno “sbarazzarsi” della copertura di bocca e vie respiratorie soltanto al momento delle interrogazioni, oppure in mensa, o ancora durante le ore di educazione fisica. Per quanto riguarda gli insegnanti, per loro da lunedì scatterà il via ai test sierologici.
Sarà d’obbligo anche mantenere il distanziamento di un metro. E proprio per assicurare i giusti spazi, gli istituti si sono mossi in questi mesi, con i presidi armati di metro per verificare che le aule rispondano ai requisiti richiesti. In molte scuole il problema non sussiste, qualche criticità esiste – ma è cosa nota – per le superiori, dove mancherebbero almeno ben 20 aule. Intanto, molte scuole hanno fatto richiesta dei banchi monoposto per ottemperare alle disposizioni di legge, ma covrebbero arrivare solo entro ottobre.