“Mancano gli educatori”, la protesta dei genitori a Sassari

La mancanza di educatori per i bambini disabili di Sassari.

Nelle scuole di Sassari l’assistenza specialistica destinata ai bambini disabili sta vivendo un momento difficile, con risorse sempre più limitate. Diversi genitori stanno manifestando preoccupazione per il futuro scolastico dei loro figli, segnalando che il supporto educativo a disposizione risulta insufficiente a fronteggiare la crescente domanda.

Secondo quanto emerso, le risorse stanziate dall’amministrazione comunale sembrano essere inadeguate a coprire le reali necessità delle scuole del territorio. I problemi principali riguardano il numero limitato di educatori e il monte ore loro assegnato, che risulta talmente esiguo da non permettere la copertura dell’intero orario scolastico. Questa situazione è ulteriormente complicata dall’aumento esponenziale del numero di bambini e bambine certificati, cioè quegli alunni che hanno necessità di un’assistenza specialistica a causa di disabilità fisiche, cognitive o sensoriali.

I genitori si chiedono se il diritto allo studio sia effettivamente garantito come dovrebbe, e come auspicato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il suo recente discorso tenuto a Cagliari in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico. In quella circostanza, il Capo dello Stato aveva sottolineato l’importanza di principi fondamentali per una società equa, come le pari opportunità, la coesione sociale e l’inclusione.

Tuttavia, la realtà vissuta nelle scuole sassaresi sembra essere distante da questi ideali. Le famiglie, già provate dalle difficoltà quotidiane legate alla gestione della disabilità, si trovano ad affrontare ulteriori ostacoli nel garantire ai propri figli un percorso scolastico dignitoso e adeguato alle loro esigenze. Molti si domandano se queste carenze non rappresentino una violazione del diritto all’istruzione, un diritto costituzionalmente garantito e che dovrebbe essere accessibile a tutti, indipendentemente dalle condizioni personali o sociali.

Mentre il nuovo anno scolastico è appena iniziato, resta forte la speranza che si possa trovare una soluzione a breve termine, affinché nessun bambino venga privato del suo diritto allo studio e alla piena partecipazione alla vita scolastica, come indicato dalla Costituzione e richiamato con forza dalle parole del Capo dello Stato.

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