La triste vicenda a Sassari.
Nulla sarà più come prima, il coronavirus ci cambierà. Quante volte è stata ripetuta questa frase. Sottendendo la speranza che questi lunghi giorni di reclusione ci aiutassero a diventare più sensibili, più solidali, più attenti agli altri. Invece, è esattamente tutto come prima o forse anche peggio.
Il racconto di quello che è successo nei giorni scorsi tra le vie Capo d’Oro e Università a Sassari provoca ribrezzo. Un uomo sanguinava seduto su un gradino davanti allo sguardo dei passanti, senza che nessuno provasse non tanto a soccorrerlo, ma nemmeno a chiamare aiuto.
Ci ha pensato allora Salvatore Usai, ex vigile del fuoco in pensione, che oggi racconta la vicenda di cui è stato testimone oculare. “Qualche giorno fa, mentre ero intento a parlare al telefono – dice Salvatore- la mia attenzione è stata attirata dalla presenza di un pover uomo che, seduto su un gradino, sanguinava copiosamente. Cercava più volte di rialzarsi ma non riusciva a trovare l’equilibrio”.
La sua voce a questo punto cambia tono: “Ciò che mi ha lasciato senza parole è stato vedere l’atteggiamento di alcune persone che sostavano dinnanzi a lui, mostrando una completa indifferenza. Inermi quasi a godersi lo spettacolo, mentre la persona in questione continuava a sanguinare”.
Salvatore li ha rimproverati per l’inerzia e ha chiamato il 118, che è arrivato di lì a poco e ha soccorso l’uomo. “Qualunque persona di buona volontà e con un senso civico avrebbe fatto la sua parte, come ho fatto io. Non ho idea di chi sia quella persona, non giudico la sua vita e i suoi trascorsi. Abbiamo purtroppo perso il senso della solidarietà nei confronti del nostro prossimo”, ammette amaramente.