Sospetto spacciatore a Sassari, c’è una svolta con la sentenza

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La sentenza su un presunto spacciatore di Sassari.

Durante un consueto controllo della polizia stradale a Sassari nel 2020, un operaio è stato fermato e sottoposto a perquisizione in quanto presunto spacciatore. Gli agenti hanno esaminato l’auto e notato un guanto da lavoro che conteneva 15 involucri di plastica. All’interno di questi involucri era rinvenuta marijuana, per una quantità inizialmente stimata di 12 grammi. La scoperta aveva suscitato negli agenti il sospetto che lo stupefacente fosse destinato all’attività di spaccio.

Nel corso dell’accertamento, i militari non hanno trovato strumenti di precisione, somme di denaro o altri elementi riconducibili a un’organizzazione criminale. Questi particolari hanno spostato l’attenzione da un’ipotesi di traffico a quella di semplice uso personale. Le indagini si sono quindi concentrate sulla reale destinazione della sostanza.

Successivamente, la polizia scientifica ha esaminato il materiale prelevato. Il rapporto tecnico ha evidenziato che il peso effettivo della marijuana si attestava a 9 grammi, al di sotto della stima iniziale. Pur confermando la presenza del principio attivo, il test non ha fornito informazioni sulla sua concentrazione, elemento essenziale per valutare l’efficacia del prodotto. Tale circostanza ha ulteriormente rafforzato l’ipotesi che l’operaio non intendesse svolgere attività di spaccio.

L’imputato, operaio con una situazione economica stabile, non mostrava alcun indizio di voler integrare il reddito tramite il traffico di sostanze stupefacenti. In assenza di ulteriori elementi sospetti, le autorità hanno propeso per l’uso personale. Al termine delle verifiche, dopo un accurato riesame di tutte le evidenze raccolte, il tribunale ha emesso la sentenza. L’imputato è stato assolto: non sussistevano gli estremi per inquadrare il possesso di stupefacente nella fattispecie del reato di spaccio.

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