Polemica sulla Tari a Sassari: un’associazione è equiparata a un’attività commerciale
“Ho parlato con gli uffici, ma se il regolamento resta così non c’è niente da fare”, polemica a Sassari per la Tari a un’associazione. “Non siamo un’attività commerciale, per statuto e forma giuridica, ma l’immobile risulta a uso ufficio e ci fanno pagare come se fossimo un’attività commerciale“. Manuel Cazzari è il presidente dell’asd Crono Sassari e, dopo l’ennesimo aumento, si è visto recapitare una Tari da 854 euro. “Parliamo di una sede che viene aperta per due giorni a settimana per un paio d’ore, produciamo giusto un po’ di carta – spiega -. Non è possibile che un’associazione come la nostra sia equiparata a chi produce umido e ben altri volumi di rifiuti”.
Più volte il presidente dell’associazione che si occupa dei servizi cronometrici in tutto il nord Sardegna ha provato a chiedere lumi. “Dagli uffici del Comune mi hanno risposto che quelle sono le categorie previste dal regolamento comunale – spiega -. Si tratta di un immobile di 100 metri quadri uso ufficio, a nulla vale dimostrare quale sia l’utilizzo che ne facciamo”. Il regolamento della Tari passa sempre dal Consiglio comunale e, inattesa che arrivi la prima convocazione con la nuova composizione, Cazzari di prova. “Magari qualcuno ha voglia di ascoltarci e impegnarsi su questo fronte – conclude -. Per noi è umiliante quotarci tra soci per mantenere le nostre attività e dover spendere così tanti soldi in questa maniera”.