Stop alla procedura per l’individuazione di nuove aree turistico-ricettive.
Infruttuosa e, in sostanza, irricevibile. Ieri in terza commissione Urbanistica arriva lo stop alla procedura sulle nuove zone F4, quelle di interesse turistico-ricettivo. A pronunciarlo il sindaco in persona– assente l’assessore Nicola Lucchi per motivi di salute- autore di un puntiglioso esame iniziato dalle mosse della giunta Sanna fino a oggi tra volumetrie e frecciatine.
Sul piatto i 14 progetti di altrettanti imprenditori per decine di milioni di euro su 259 metri cubi “offerti” dalla precedente governance nel perimetro di Porto Palmas, Biancareddu, Platamona, Ottava e Villa Assunta. Da qui Campus proietta flashback, insieme alle slide manovrate dal dirigente del settore e ingegnere Giovanni Pisoni, risalendo fino al giugno del 2019, un mese prima del suo insediamento. Quando una commissione esaminatrice, guidata dall’allora direttore generale, vagliava le proposte giudicandone nove “astrattamente ammissibili”.
Poi l’ulteriore screening, per riscontrarne la compatibilità, ne fa fuori altre sette perché non in linea sia col puc che col piano paesaggistico regionale, e le sue prescrizioni come, tra le altre, l’essere in “zone contigue o integrate agli insediamenti urbani”. Il primo cittadino si sofferma sulla numero 11, relativa a Porto Palmas, “sulla quale si è parlato molto e molto a vanvera”. E’ l’Immobiliare Champoluc a fare la proposta e anche a polemizzare negli ultimi tempi con Campus come lui stesso tiene a ricordare. Sull’area, precisa il leader civico, esiste la tutela del ppr, e anche del puc – “che ha ulteriormente rafforzato la sua protezione ambientale”, perché, specifica, l’80% del terreno rientra “nella zona H2.9, quella di boschi e foreste, e il resto nella H2.2, complessi rurali e sistemi di spiaggia”. Quanto all’insediamento, che prevedeva, oltre a un nodo centrale e alle relative strutture, “ 20 blocchi edilizi composti da sei suite ciascuno- ogni blocco ha una superficie di 550mq e ogni suite di 92 mq- a me tutto questo ricorda le villette a schiera”.
Tirando le somme è un ‘no’ il risultato dell’esposizione del sindaco e della delibera che a breve verrà votata dal Consiglio comunale tra probabili polemiche viste le fiammate intraviste tra la maggioranza, che ha votato compatta a favore della risoluzione, e la minoranza che, invece, è uscita dall’Aula lasciando solo Lello Panu a dare un’astensione tecnica. Tra le file dell’opposizione abbondano i “troppo”: troppo lunghi i tempi per arrivare alla discussione di ieri, secondo il sardista Mariolino Andria, che contesta anche come non si sia riusciti a portare “a sintesi” la contrattazione; troppi “appaiono” e condizionali nella delibera per l’esponente del pd Fabio Pinna. Ma la strada sembra ormai segnata: Campus ritiene di avere dalla sua la Regione, che a suo parere non lascerebbe passare queste proposte, e lo stesso Piano urbanistico comunale approvato dalla passata amministrazione.