Stop a padrini e madrine per i battesimi, la discussione in Sardegna

L’abolizione dei padrini e madrine di battesimo e cresima.

Sempre più diocesi stanno adottando il nuovo cammino introdotto ad experimentum dalla Conferenza Episcopale Italiana, che prevede l’abolizione delle figure del padrino e della madrina nei battesimi. Questa scelta sta suscitando un vivo dibattito sulla religiosità nel Paese e sulla trasmissione della fede. Anche se molte diocesi italiane hanno già abolito queste figure, in Sardegna non ci sono ancora vescovi che hanno espresso la propria posizione in merito.

Alcuni vescovi ritengono che la figura del padrino o della madrina possa essere utile e positiva solo se la loro presenza nella vita del bambino è costante, e non si limita solo al giorno del battesimo o della cresima. Infatti, anche nei battesimi celebrati da Papa Francesco in Cappella Sistina il giorno dell’Epifania, non ci sono stati padrini e madrine.

Tuttavia, secondo molti vescovi, non è sufficiente essere solo buoni amici o parenti stretti del bambino. È necessario impegnarsi costantemente e con convinzione nel seguirlo durante gli anni del catechismo, nell’insegnargli le prime preghiere e nella parlarli della presenza di Dio.

È evidente che per la Chiesa italiana sia importante analizzare meglio il ruolo di queste figure e il peso che dovrebbero esercitare sul figlioccio, specialmente considerando la progressiva perdita della fede in Italia. Nonostante ci siano state alcune reazioni timide all’abolizione dei padrini e delle madrine, i contraccolpi sembrano essere limitati e quasi inesistenti. Ad ogni modo la questione continua a sollevare interesse e dibattito nella società sarda.

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