La protesta in piazza d’Italia a Sassari.
L’appuntamento è fissato per domani, mercoledì 28 aprile 2021, a Sassari in piazza d’Italia, promotore il comitato Tende in Piazza, nella giornata in cui l’Isola e i sardi celebrano Sa Die de sa Sardigna.
A partire dalle ore 18, e così sarà per le 72 ore successive, titolari dipendenti staff e professionisti operanti nei circuiti di filiera ricollegabili alle attività coinvolte scenderanno in piazza e occuperanno stabilmente lo spazio con decine e decine di tende da campeggio, protagonisti di una civile e pacifica protesta immaginata per catalizzare l’attenzione sulle difficoltà generate dalle restrizioni conseguenti all’emergenza sanitaria. La manifestazione è stata concordata con Questura e Amministrazione comunale.
“Abbiamo atteso a lungo perché comprendiamo la situazione e capiamo l’esigenza di stabilire, almeno inizialmente, delle priorità. Per questo abbiamo stretto i denti, e abbiamo creduto alle promesse e alle rassicurazioni. Ora però dopo 14 mesi di sacrifici ci sentiamo in dovere di dire basta. Senza alzare la voce, senza insultare nessuno e ovviamente senza mai ricorrere alla violenza. Diciamo basta, in maniera certamente determinata ma civile e pacifica, e proviamo a farlo con una manifestazione ad alta partecipazione e ad alto impatto che a partire dal cuore della nostra città, Sassari, possa poi conquistare attenzione a livello territoriale, locale e nazionale. Alle ore 18 di mercoledì 28 aprile piazzeremo le tende in piazza d’Italia fronte palazzo Sciuti. Non occuperemo la strada, ma solo lo spazio della piazza. Saremo lì, giorno e notte. Non vogliamo creare disagi, vogliamo raccontare il nostro disagio e condividerlo con chiunque voglia ascoltarci. E voglia supportarci”.
Così i coordinatori Giuseppe Fadda del “TB Made in Sardegna”, Daniele Piseddu dello “Speed Date” e Daniele Deiana (“Le Iene”) parlano a nome dell’intero comitato Tende in Piazza, a nome e per conto di tutti coloro che a vario titolo lavorano nei ristoranti nei bar e nei negozi all’ingrosso, dei produttori locali, degli artisti dei tecnici e degli operatori dello spettacolo, di chi lavora nelle palestre e nei centri estetici, dei parrucchieri dei negozianti e in generale “di tutti coloro che stanno purtroppo affogando a causa delle restrizioni. Oltre ai lavoratori delle suddette categorie saremo naturalmente lieti di accogliere anche tutti i cittadini che vorranno solidarizzare con noi e manifestare civilmente”.
Il comitato Tende in Piazza chiede la possibilità di lavorare, nel rispetto delle prescrizioni necessarie per contrastare il diffondersi del contagio da covid. Chiede ristori rapidi e adeguati, da modulare anche attraverso la riduzione di costi legati ad affitti, locazioni e utenze. Chiede l’abolizione del coprifuoco, in ogni caso chiede un dialogo costruttivo che possa portare ad una rimodulazione della misura quanto più possibile funzionale alla ripresa di alcune attività. Il tutto in un contesto civile, senza bandiere politiche e prese di posizione che nulla hanno a che vedere con l’idea della protesta che i promotori si augurano possa essere impattante e significativa, presidiando piazza d’Italia mantenendo il distanziamento e utilizzando le mascherine.