Il progetto di un termovalorizzatore a Porto Torres.
È l’ora delle scelte coraggiose. Lo sa bene il sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas, e il segretario generale della Cisl Sassari, Pierluigi Ledda. Entrambi sono concordi sulla realizzazione di un termovalorizzatore nel centro turritano. Bruciare rifiuti per produrre energia, soprattutto ora che la discarica di Scala Erre sta per esaurire la capienza.
L’assenza di visioni strategiche.
“Il governo e la Regione promuovano visioni strategiche, anche sfruttando le numerose opportunità che il Pnrr dedica all’economia circolare. Su questo tema il territorio non ha ancora un progetto ma è invece essenziale che tutto il nord ovest ne sviluppi uno al più presto – ha affermato il primo cittadino in riferimento al termovalorizzatore -. È incredibile quello che sta accadendo nel dibattito sulle fonti. Fioccano solo no: al nucleare, ai campi fotovoltaici, alle pale eoliche in terra e in mare, al metano, ai termovalorizzatori, alle gasiere e così via. Si chiede un rinnovamento, purché non avvenga nel nostro territorio“.
Un servizio migliore.
Lo scopo è quello di fornire un miglior servizio ad un prezzo equo. Progetto non di poco conto, se considerato che nel breve periodo gli aumenti stanno provocando ulteriori difficoltà finanziarie alle famiglie già provate dalla crisi economica e dalla pandemia. Un servizio “non invasivo“, se rapportato ad altre realtà, dove gli impianti di nuova generazione convivono tranquillamente con le attività cittadine. Dal Pnrr, ovvero il Piano nazionale di ripresa e resilienza, potrebbero arrivare buone notizie con stanziamenti appositi alla realizzazione.
Necessario un dibattito sul tema energetico.
“Il sindaco di Porto Torres ha toccato le corde giuste per generare un dibattito sul tema energetico e del riciclo di una parte di rifiuti che non può essere gestito diversamente dall’incenerimento – ha affermato il segretario generale della Cisl Sassari, Pierluigi Ledda -. È deleterio e poco lungimirante dare retta ai tanti no provenienti dal basso”.
L’ipotesi circolata nel 2015.
La proposta di costruire un inceneritore tra Sassari e Porto Torres era circolata nel dicembre 2015. Il governo, guidato dall’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi, aveva portato avanti una bozza di decreto che prevedeva la realizzazione, su tutto il territorio nazionale, di 12 nuovi inceneritori, tra cui uno nell’area turritana. Attualmente nell’isola sono presenti solo 2 impianti. Uno al sud di Macchiareddu e l’altro a Tossilo.