Teschio di cavallo con la scritta “Ricordati che devi morire”, ma non è una minaccia

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Installazione artistica con teschio di cavallo: assolto un 64enne di Bonorva

La vicenda ha avuto inizio alcuni mesi fa nelle campagne di Bonorva, dove un teschio di cavallo con la scritta “Ricordati che devi morire” era stato collocato su un albero lungo il confine tra due terreni. L’installazione, adornata con lana nera e fiocchi verde-rosa, era stata posizionata da Giovanni Pietro Sias, un agricoltore di 64 anni. Il confinante, Antonello Chiaramida, aveva però interpretato il gesto come una minaccia, portando il caso in tribunale.

Durante il processo, è tuttavia emerso che l’imputato è noto per la sua passione per le creazioni artistiche. Testimoni confermano che Sias sia solito decorare i suoi terreni con manufatti simili, spesso a titolo propiziatorio. L’uomo stesso, nel corso dell’esame in aula, ha ammesso con spontaneità di aver collocato il teschio senza intenti intimidatori, ma solo per abbellire la sua proprietà secondo la sua consuetudine.

La difesa ha evidenziato la natura artistica e scaramantica dell’installazione, sottolineando che tali opere siano una caratteristica distintiva dell’imputato. Come scrive La Nuova Sardegna, il giudice, accogliendo questa tesi, ha assolto Giovanni Pietro Sias “perché il fatto non sussiste”.

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